Rapporto: un quarto dei palestinesi ha sperimentato la detenzione sotto occupazione

Ramallah-Quds Press. Il Centro palestinese dei Diritti Umani ha confermato che le autorità di occupazione israeliana hanno arrestato, dal 1967, quasi un quarto della popolazione palestinese.

Sono ancora in carcere 6800 prigionieri, uomini e donne, tra cui decine di minorenni, anziani al di sopra della settantina, malati in gravi condizioni privi di cure mediche.

Il Centro Studi “Prigionieri” ha dichiarato che la direzione delle carceri israeliane ha distribuito i detenuti in quasi 20 prigioni e centri di detenzione e di interrogatori. In carcere si trovano 19 donne e 250 bambini e ragazzi di età inferiore ai 18 anni, esposti a palesi violazioni che infrangono tutte le norme e le convenzioni internazionali che garantiscono la tutela dei minori.

Il rapporto osserva che l’occupazione trattiene in carcere 36 deputati del Consiglio legislativo e lo stesso presidente del Consiglio legislativo, ‘Aziz Dweik.

In carcere si trovano anche tre ex ministri; la maggior parte dei deputati è trattenuta in stato di detenzione amministrativa, estesa all’approssimarsi del momento della scarcerazione.

Il rapporto riferisce la presenza nelle carceri di 500 detenuti amministrativi, spiegando che la detenzione amministrativa è quella detenzione che si basa unicamente su un ordine amministrativo, fondata su dossier segreti, senza il deferimento a un giudice, senza un atto di accusa né un processo.

Negli anni, Israele ha arrestato migliaia di palestinesi in detenzione amministrativa, per periodi che variano da mesi ad anni. Il più alto numero di arresti si verificò durante la prima Intifada, soprattutto nel 1989, quando 1794 palestinesi furono trattenuti in detenzione amministrativa.

L’occupazione ha nuovamente arrestato più di 60 prigionieri, liberati in base all’accordo sullo scambio di prigionieri, in Cisgiordania, in seguito all’operazione militare compiuta a Hebron nel giugno 2014, quando l’occupazione ha arrestato 32 persone durante l’offensiva su Gaza: di queste,  22 rimangono in prigione, mentre 10 sono state liberate.

Il Centro ha quindi sottolineato le sofferenze di oltre 1500 prigionieri affetti da malattie diverse, le cui cause spesso risiedono nell’impossibilità di sottoporsi alle operazioni necessarie, e i rischi cui sono esposti più di 150 detenuti affetti da patologie croniche gravi, come il cancro, le malattie cardiache e renali, il diabete, i problemi di pressione. Vi sono 14 prigionieri che risiedono stabilmente nel cosiddetto ospedale “Maraj” della prigione al-Ramla: alcuni di loro non sono in grado di muoversi, a causa della prolungata mancanza di attenzione alle loro sofferenze da parte della direzione penitenziaria, dell’assenza di assistenza sanitaria e delle cure lo

 

Traduzione di Federica Pistono