Rappresentanti italiani alla III Conferenza internazionale “Parliamentarians for al-Quds”

Relazione su missione rappresentanti italiani alla terza Conferenza internazionale “Parlamentari per Gerusalemme e la Palestina”, Kuala Lumpur, Malesia, 8 – 10 febbraio.
La delegazione, composta dal rappresentante di API, Associazione dei Palestinesi in Italia, Sulaiman Hijazi,  Michele Piras e Stefano Apuzzo, già deputati per  SEL e per i Verdi, è giunta a Kuala Lampur il 7 di febbraio. La Convention internazionale di Parlamentari per Al Quds, si è tenuta in un momento molto delicato per il Medio oriente e la Palestina, nel momento in cui il presidente USA, Donald Trump, congiuntamente al premier Benjamin Nethaniahu, ha presentato il piano denominato “l’Accordo del secolo”, che prevede di regalare a Israele la Valle del Giordano e tutta Gerusalemme (compresa la città vecchia e l’est), lasciando ai palestinesi meno del 15% della Palestina storica. A Kuala Lampur erano presenti tutte le rappresentanze politiche palestinesi, sia della West Bank che di Gaza.
La Conferenza intendeva definire le nuove strategie per fare fronte e per contrastare il rigurgito di colonialismo reazionario che persevera nel voler confinare la popolazione palestinese nei “bantustan” di triste memoria sudafricana, senza uno Stato degno di questo nome e con una continuità territoriale. La spianata delle moschee, terzo luogo sacro dell’Islam, corre seriamente il pericolo di crollare, a causa dei vari tunnel sotterranei che le autorità israeliane stanno costruendo e delle sempre più invasive teorie e propaganda estremiste di settori israeliani che intendono abbattere le moschee di Al Aqsa e del Duomo della Roccia per ricostruire il Tempio ebraico (che fu abbattuto dai Romani circa duemila anni orsono). Una teorizzazione fondamentalista, che raccoglie sempre più accoliti in Israele e che rischia di provocare una guerra esplicita e di lunghissima durata in tutta l’area.
Hanno partecipato alla Conferenza parlamentari di 40 Paesi di tutto il mondo, con prevalenza di Paesi a maggioranza musulmana.
Presenti anche deputati dall’Europa, dall’Argentina, dal Brasile, dall’Afghanistan.
Per la delegazione italiana, il giorno sabato 8 febbraio, è intervenuto, di fronte ad una sala gremita da circa mille persone, Michele Piras il quale ha ricordato come l’Europa odierna (pur con tutte le sue contraddizioni), della pace e della stabilità sia stata costruita a seguito di due guerre mondiali. Così anche in Medio oriente, occorre lavorare per costruire stabilità, pace, convivenza e prosperità. Il piano Trump corre pericolosamente nella direzione opposta, fomenta il conflitto e aggrava la situazione, già drammatica, sul terreno.
Gerusalemme è patrimonio della Storia e dell’umanità, delle tre religioni monoteiste ed è da sempre abitata dai palestinesi. La “Città eterna”, forse ancor più eterna di Roma, non può essere regalata ad uno Stato, Israele, per mero calcolo elettorale e giudiziario da due Presidenti sotto accusa per reati gravissimi.
Gli USA, nella storia recente, hanno scatenato guerre e aggressioni che hanno destabilizzato intere aree del pianeta, dal medio oriente all’Asia (Afghanistan, Iraq, Iran, Palestina, Siria, etc.).
L’Europa ha respinto, per voce del suo Commissario agli Affari Esteri, il piano truffa di Trump. Questa notizia ha fatto infiammare la platea, costituita da molti parlamentari e persone che ancora guardano all’Europa e all’Italia come ad un faro di libertà e democrazia.
Alla Convention ha portato il proprio saluto il Primo Ministro Malese, Mohammad Mahatir, il quale ha speso parole di estrema chiarezza sul diritto del popolo palestinese ad avere libertà, sicurezza e un proprio Stato, libero dalla imperante colonizzazione e che ha evidenziato il diritto al ritorno dei profughi.
La sera dell’8 si è tenuto un incontro conviviale presso il Parlamento malese, nel corso del quale i delegati italiani hanno scambiato e  condiviso opinioni con molti esponenti e parlamentari di tutto il mondo (dall’Iran all’Afghanistan, dalla Siria al Brasile, dalla Giordania al Libano e alla Libia).
La giornata conclusiva ha visto gli interventi di rappresentanti istituzionali di tutti i Paesi partecipanti e ha rinnovato l’appuntamento al prossimo incontro nazionale che si svolgerà nel 2021.
Il documento finale sulle strategie per difendere Gerusalemme e la sua internazionalità quale patrimonio dell’umanità intera, è in fase di elaborazione al termine della Conferenza.
 08/02/2020
Malesia