Rassegna stampa. Israele. 'Pronti a invadere Gaza'. La Stampa.

Da www.lastampa.it del 2 marzo 2008
PRIMO PIANO
ESTERI  Medio Oriente – Inferno nei Territori

Proseguono i raid,
negoziati sospesi.
Olmert tira dritto:
«Solo autodifesa»

Gerusalemme risponde al lancio di razzi palestinesi sulle città israeliane. Bombardato l’ufficio del leader di Hamas, Haniyeh. L’Onu: «Da Israele una reazione sproporzionata». Anp: colloqui di pace sepolti.

FOTO Israele attacca Hamas, strage a Gaza VIDEO Raid sulla Striscia, il copione si ripete

2/3/2008 (13:10) – MEDIO ORIENTE

Israele: "Pronti a invasione di terra"
Abu Mazen sospende tutti i contatti
Allarme Usa: "Preoccupati per le condizioni umanitarie"

Orrore a Gaza. I raid e le incursioni
hanno già provocato oltre cento morti
Olmert: abbiamo diritto all’autodifesa
GERUSALEMME
Le condanne internazionali non fermano Israele che per bocca del primo ministro Ehud OLmert ha ribadito oggi che l’offensiva nella striscia di Gaza andrà avanti. E intanto il bilancio dei morti sale, 66 palestinesi sono morti da ieri, quando si è intensificato l’assalto contro il territorio dominato dal movimento estremista Hamas, una operazione dimostrativa per interrompere il lancio di razzi Qassam verso il territorio dello Stato ebraico.

Barak: "Pronti all’offensiva"
È l’offensiva più violenta scatenata a Gaza dal 2000. Olmert, aprendo il consueto consiglio dei Ministri della domenica, ha ribadito che Israele prosegue la missione «contro le organizzazioni terroristiche». Sempre stamattina parlando alla radio il ministro della Difesa, il laburista Ehud Barak, ha dichiarato che l’ipotesi di una vasta offensiva di terra a Gaza è «reale e concreta»: Hamas «pagherà il fio del degrado della situazione». Del resto già 2.000 soldati israeliani sono impegnati nelle operazioni, fra raid aerei e scaramucce a terra. Due di loro sono rimasti uccisi ieri.

Ripresi i raid, sale il numero delle vittime
Questa mattina sono stati uccisi cinque palestinesi, che si aggiungono ai 61 morti ieri. Le operazioni della missione col nome di «Inverno caldo» sono riprese stamane nel nord della Striscia; già questa notte apparecchi dell’aeronautica avevano bombardato gli uffici del capo del governo di Hamas, Ismail Haniyeh, distruggendoli. Da mercoledì, i morti palestinesi sono quasi 90. Non è possibile stabilire un bilancio preciso che separi le vittime fra i combattenti armati e quelle fra la popolazione civile; si parla di almeno 7 bambini morti.

Abu Mazen sospende i negoziati
Il presidente palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas) ha sospeso tutti i contatti con Israele in segno di protesta per le operazioni israeliane a Gaza. Sabato, i gruppi armati palestinesi hanno lanciato oltre 50 razzi contro Israele (sette i civili feriti, fra cui due bambini, nella città di Ashkelon). Mercoledì, un razzo aveva ucciso un civile israeliano. I duemila soldati di Israele da ieri sono penetrati nella Striscia per una profondità di tre chilometri secondo quanto riporta la televisione pubblica israeliana. A parte alcuni corrispondenti delle agenzie, i giornalisti hanno potuto rientrare a Gaza solo da questa mattina, con la riapertura del valico di Erez che come di consueto era stato chiuso da Israele venerdì pomeriggio.

I palestinesi si ricompattano: "Olocausto"
La pressione internazionale monta per spingere Israele a interrompere le operazioni (ma Barak ha dett
o oggi che «lo scopo, mettere fine al lancio di razzi, non lo otterremo in due giorni; dobbiamo continuare e prepararci a una escalation»). L’operazione certamente rafforza la posizione interna del sempre zoppicante governo di unità nazionale guidato da Olmert, ma ha avuto anche l’effetto di ricompattare le fazioni palestinesi. Così il presidente dell’Anp Abu Mazen, dalla Cisgiordania ieri ha condannato con veemenza l’attacco israeliano parlando di un «olocausto» e ha chiesto la convocazione d’urgenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu.

L’Europa: uso sproporzionato della forza
Questa notte, il Consiglio con l’abituale politica del compromesso ha condannato le violenze a Gaza ma anche il lancio di razzi verso il sud di Israele, sottolineando «la necessità per tutte le parti di mettere fine da subito a ogni atto di violenza». Da parte sua il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, ha riconosciuto a Israele il diritto di autodifesa ma ha criticato «l’uso sproporzionato ed eccessivo della forza che ha ucciso e ferito tanti civili, inclusi dei bambini». Di uso «sproporzionato» della forza parla anche l’Unione Europea. Ma Olmert ha replicato stamane che «nessuno ha il diritto morale di criticare Israele per l’esercizio del diritto all’autodifesa». Ieri, gli Stati Uniti per bocca del portavoce del Consiglio nazionale di sicurezza Gordon Johndroe, hanno lanciato un appello alla fine delle violenze nel conflitto israelopalestinese, confermando il diritto di difendersi di Israele.

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