Report annuale Unctad sull'economia palestinese: assedio e restrizione direttamente responsabili della caduta

Il Cairo – Insanonline. Ieri sera, 6 settembre, Il Cairo ha ospitato la presentazione dell'ultimo rapporto di Unctad, agenzia Onu per il commercio e lo sviluppo.

Preoccupanti i dati emersi sullo stato dell'economia della Striscia di Gaza in quattro anni di embargo israeliano.

Si legge nel rapporto: 'Nei territori palestinesi occupati (compresa la Striscia di Gaza), le perdite economiche oscillano tra i 600 e gli 800 milioni di dollari, pari al 13% del Pil'.

Tra le misure da adottare per una ripresa, il rapporto auspica la rimozione delle restrizioni, imputando quindi le responsabilità per i catastrofici dati all'embargo voluto da Israele su merci e alle restrizioni di movimento della popolazione.

La disoccupazione non registra un aumento, essendo già ai massimi termini, ma si espongono i dati aggiornati su insicurezza alimentare: 61% nella Striscia di Gaza e 25% in Cisgiordania. Queste ultime percentuali sono una diretta conseguenza del calo di produzione agricola che è arrivata al 60%.

Tra le raccomandazioni del rapporto Unctad si leggono: l'abolizione dell'assedio e una riforma del settore economico palestinese con il potenziamento della capacità produttiva interna, con particolare riguardo al terzo settore (servizi e commercio).

A tale scopo, non sono mancati propositi per futuri progetti di cooperazione.

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