Report di B’Tselem: Giustizia Ingiusta

IMEMC. Il gruppo israeliano per i diritti umani B’Tselem ha recentemente pubblicato un report che ha preso in esame le sentenze dell’Alta Corte di Giustizia israeliana che limita le costruzioni palestinesi e ne demolisce le case, mentre autorizza gli insediamenti israeliani illegali nella Cisgiordania occupata.

Ne è un esempio il villaggio di Khan Al-Ahmar, a due chilometri a sud dell’insediamento di Kafr Adumim, a est di Gerusalemme, nel sud della Cisgiordania. I giudici dell’Alta Corte di Giustizia israeliana hanno concluso che è “illegale” per i Palestinesi costruire, mentre non vi è “alcun ostacolo legale alla demolizione delle strutture nella comunità di Khan Al-Ahmar”.

Il report afferma che “le autorità israeliane considerano la demolizione di case palestinesi in Cisgiordania solo una questione di costruzioni illegali, come se Israele non avesse obiettivi a lungo termine in Cisgiordania. Questa politica impone una proibizione generale ala costruzione palestinese”.

Il report afferma inoltre che “i giudici israeliani considerano la politica israeliana lecita e legittima, concentrandosi quasi sempre sulla questione tecnica del possesso del permesso di costruzione dei richiedenti.

“L’apparato di pianificazione che Israele ha istituito in Cisgiordania serve la politica di promozione e di espansione della conquista israeliana della terra in tutta la Cisgiordania.

“Dal gennaio 2000 a metà 2016, i Palestinesi hanno presentato 5.475 domande di permesso di costruzione. Ne sono stati concessi solo 226 (circa il 4% “. Dall’anno 2006 al 2018, “Israele ha demolito 1.401 unità residenziali palestinesi in Cisgiordania (senza contare Gerusalemme Est).

“Particolarmente evidente è il disprezzo dei giudici per il fatto che l’attuazione della politica di pianificazione israeliana comporta la violazione del divieto assoluto di trasferimento forzato. “Dall’occupazione della Cisgiordania oltre cinquanta anni fa, Israele ha costruito 250 nuovi insediamenti – la cui istituzione è vietata dal diritto internazionale.

“È logico che i giudici siano ben consapevoli, o lo dovrebbero essere, dei fondamenti giuridici che stanno cementando con le loro decisioni, e delle devastanti implicazioni di queste sentenze, inclusa la violazione del trasferimento forzato del Diritto internazionale umanitario. Pertanto anche loro, insieme al primo ministro, ai ministri, al capo dello staff e ad altri ufficiali militari, hanno la responsabilità personale per aver commesso tali crimini”.

Traduzione per InfoPal di Edy Meroli