Report: premier israeliano incontra i ministri sulla minaccia di boicottaggio

Gerusalemme-Afp. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato tre dei suoi principali ministri per discutere di come affrontare la minaccia di boicottaggio economico contro Israele, hanno riferito i media lunedì 10 febbraio.

All’incontro di domenica sera hanno partecipato il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman, il ministro dell’Economia Naftali Bennett e il ministro degli Affari strategici Yuval Steinitz, secondo quanto hanno riportato i comunicati.

L’incontro giunge una quindicina di giorni dopo che il segretario di Stato americano John Kerry aveva avvertito che Israele stava affrontando una crescente campagna di delegittimazione che avrebbe potuto aggravarsi, se i colloqui di pace con l’OLP fossero falliti.

Il quotidiano Maariv ha rilevato che il ministro della Giustizia, Tzipi Livni, e il ministro delle Finanze, Yair Lapid, che hanno riportato l’ammonimento di Kerry in recenti dichiarazioni, non sono stati invitati alla riunione di domenica.

I funzionari israeliani hanno rifiutato di commentare le notizie.

Un numero crescente di governi e di imprese internazionali hanno riferito che non faranno affari con aziende israeliane che hanno legami con gli insediamenti illegali, mettendo in evidenza il successo della campagna di boicottaggio palestinese.

Il movimento BDS – boicottaggio, disinvestimento e sanzioni – lavora per convincere i governi, le imprese e le celebrità a tagliare i legami con le aziende israeliane attive nei territori palestinesi occupati, nel tentativo di ripetere il successo del boicottaggio che ha posto fine all’apartheid in Sudafrica.

Alla fine di gennaio, l’attrice americana Scarlett Johansson è stata costretta a scegliere tra continuare a essere ambasciatore per l’Oxfam e assumere un nuovo ruolo come volto pubblico dell’israeliana SodaStream, che ha una fabbrica nella Cisgiordania occupata, dopo che l’organizzazione internazionale aveva affermato che i due ruoli erano “incompatibili”. Johansson ha rassegnato le dimissioni dalla Oxfam.

Lo stesso giorno, il fondo sovrano della Norvegia ha inserito nella lista nera due società israeliane coinvolte nella costruzione a Gerusalemme Est.

Dal 1° gennaio, l’Unione Europea ha bloccato tutte le sovvenzioni e finanziamenti per gli enti israeliani che operano oltre le linee di guerra anteriori al 1967, scatenando crescente allarme in Israele.

Traduzione di Edy Meroli