Report settimanale del PCHR

Gaza-PCHR. Report settimanale del PCHR.

Sommario.

Le forze israeliane hanno continuato a commettere crimini e violazioni contro i civili palestinesi e le loro proprietà, compresi i raid nelle città palestinesi caratterizzati da uso eccessivo della forza, aggressioni, abusi e attacchi ai civili. Questa settimana, un civile è stato ucciso dalle forze israeliane mentre camminava con il suo amico nel villaggio di Kifl Hares.

Inoltre, l’uso eccessivo della forza da parte dell’esercito ha provocato 9 feriti tra i civili palestinesi durante i raid e gli attacchi alle proteste pacifiche in Cisgiordania, compresa Gerusalemme est occupata. Inoltre, le forze israeliane hanno continuato ad arrestare e razziare le case di coloro che lavorano con i servizi di sicurezza palestinesi in Cisgiordania.

Nel corso delle ultime settimane, la Cisgiordania, compresa Gerusalemme est occupata, ha assistito a demolizioni su larga scala e alla distribuzione di avvisi di demolizione di case e proprietà civili, nonché alla confisca di terreni per costruire strade per gli insediamenti. Questa settimana ha testimoniato un aumento delle decisioni di confisca di terre, specialmente nel quartiere di al-Isawiya nella Gerusalemme est occupata.

Questa settimana, il Centro Palestinese per i Diritti Umani (PCHR) ha documentato 168 violazioni del diritto internazionale per i diritti umani e del diritto internazionale umanitario (IHL) da parte dell’IOF e dei coloni nei Territori Palestinesi Occupati.

Colpi dei militari israeliani e violazione del diritto all’integrità fisica: il 9 luglio 2020, le forze israeliane hanno colpito e ucciso Ibrahim Mostafa Abu Ya’qoub (33 anni) senza giustificazione mentre camminava con il suo amico, a 600 metri dalla strada per l’insediamento di “Aber al-Samerah”, nel nord di Salfit. Il 13 luglio 2020, Asin Mahmoud Hamad Duhair (34 anni), di Rafah, è deceduto a seguito delle ferite riportate quando gli aerei da guerra israeliani avevano colpito la casa di suo zio il 4 agosto 2014. Va sottolineato che a causa dell’attacco israeliano, Duhiar ha subito una frattura spinale, causando paraplegia o paralisi.

Le forze israeliane hanno sparato e ferito 9 Palestinesi, tra cui un bambino, facendo uso eccessivo della forza contro le proteste pacifiche in Cisgiordania: 2 in incidenti diversi a Salfit, 2 durante la repressione di una protesta pacifica a Nablus; 5 sono stati feriti nel raid IOF contro al-Isawiya, nella Gerusalemme est occupata.

A Gaza si segnalano 5 attacchi a fuoco contro pescherecci; e una contro le terre agricole occidentali e orientali della Striscia di Gaza.

Incursioni militari israeliane e detenzione dei civili palestinesi: l’esercito israeliano ha effettuato 96 incursioni in Cisgiordania, compresa Gerusalemme est occupata. Queste incursioni comprendevano assalti a case civili e attacchi a fuoco, portando il terrore tra i civili e attaccando di molte di loro. Durante le incursioni di questa settimana, 76 Palestinesi sono stati arrestati, tra cui 5 bambini. Durante i raid, è stato sequestrato un veicolo palestinese.

Attività di espansione degli insediamenti e attacchi dei coloni: le autorità israeliane hanno continuato le operazioni di espansione degli insediamenti in Cisgiordania, compresa Gerusalemme est occupata, il PCHR ha documentato 13 violazioni, tra cui:

  • Gerusalemme est: demolizione di 2 case; 1 autodemolizione, un avviso di demolizione per un un edificio nel quartiere di Ras al-Ammoud, e la confisca di terre.
  • Betlemme: emessi 2 avvisi di demolizione e 2 avvisi di blocco della costruzione, 3 betoniere e una pompa per calcestruzzo confiscati.
  • Salfit: 1000 metri quadrati confiscati per ordine militare.
  • Hebron: demolizione di una casa di 2 piani comprendente 2 appartamenti, 70 ulivi sradicati e confiscati, demolite catene di pietra di 70 metri, livellati i terreni agricoli e demolito un locale agricolo.
  • Tulkarem: demolita una baracca e un muro di cemento.

Il PCHR ha anche documentato 2 attacchi dei coloni: assalto e vandalismo contro i veicoli dei Palestinesi nel villaggio di Laban al-Sharqiyia e l’istituzione di una strada per l’insediamento nel sud di Hebron.

Politica di chiusura israeliana e restrizioni alla libertà di circolazione: la Striscia di Gaza subisce tuttora il peggior blocco della storia dell’occupazione israeliana dei Territori Palestinesi Occupati, è entrata nel 14° anno consecutivo, senza alcun miglioramento della circolazione di persone e merci, delle condizioni umanitarie e portando conseguenze catastrofiche in tutti gli aspetti della vita.

Inoltre, poiché l’Autorità Palestinese (ANP) ha interrotto il coordinamento della sicurezza con le autorità israeliane a maggio 2020, a centinaia di pazienti gravemente malati le cui condizioni non possono permettere ritardi nella cura, è stato negato il viaggio. Questo è stato amplificato dalle restrizioni attuate dalle forze israeliane dal marzo 2020 a causa della pandemia di coronavirus che aveva già avuto gravi ripercussioni sulla situazione umanitaria ed economica della popolazione della Striscia di Gaza. Recentemente, un numero molto limitato di singoli casi di pazienti che hanno ottenuto referenze mediche e copertura finanziaria in Israele hanno potuto viaggiare, e alcuni altri hanno fatto riferimento a organizzazioni israeliane che lavorano nel campo della salute per l’assistenza nel coordinamento.

Nel frattempo, le forze israeliane hanno continuato a suddividere la Cisgiordania in cantoni con strade importanti bloccate dall’occupazione israeliana dalla Seconda Intifada e con check-point temporanei e permanenti, dove la circolazione dei civili è limitata e sono soggetti ad arresto.

Traduzione per InfoPal di Edy Meroli