Report settimanale del Pchr sulle violazioni israeliane nei TO

Gaza-Pchr. Violazioni israeliane dei diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati –12-18 settembre 2019.

  • Un donna palestinese è stata uccisa al check-point di Qalandia, all’ingresso nord della Gerusalemme est occupata, col pretesto che avesse tentato di pugnalare un soldato israeliano.
  • Grande Marcia per il Ritorno nella Striscia di Gaza orientale: 78 civili feriti, tra cui 34 minori, una donna e un giornalista.
  • Nelle 82 incursioni in Cisgiordania: 49 civili sono stati arrestati, tra cui 8 minori e 2 donne.
  • 2 incursioni e 7 attacchi a fuoco sono stati segnalati nella zona di confine, ad est della Striscia di Gaza.
  • 5 pozzi d’acqua sono stati distrutti, 250 ulivi e 120 alberi sono stati sradicati nel nord della valle del Giordano; una casa, dei locali agricoli e una strada sono stati demoliti nel villaggio di al-Walajah, a nord-ovest di Betlemme.
  • 64 check-point temporanei sono stati installati in Cisgiordania, dove sono stati arrestati 4 civili palestinesi.
  • I valichi di frontiera israeliani con la Striscia di Gaza sono rimasti chiusi per un giorno e un Palestinese è stato arrestato a al valico di Erez, a nord della Striscia di Gaza. 

Riassunto.

Durante il periodo di riferimento, il PCHR ha documentato 165 violazioni del diritto internazionale umanitario (IHL) da parte delle forze israeliane e dei coloni nei Territori Palestinesi Occupati.

Riguardo alle violazioni israeliane del diritto alla vita e all’integrità fisica, le forze israeliane hanno ucciso una donna palestinese, che non è stata identificata, al check-point di Qalandia, all’ingresso nord della Gerusalemme est occupata, e ferito 78 civili, tra cui 34 minori, 2 donne e un giornalista durante la Grande Marcia per il  Ritorno nella Striscia di Gaza.

Un nuovo crimine a causa dell’uso eccessivo della forza letale: le forze israeliane hanno ucciso una donna palestinese al check-point di Qalandia, all’ingresso nord della Gerusalemme est occupata, mercoledì 18 settembre 2019. Le forze israeliane hanno sostenuto che la vittima avesse tentato di pugnalare uno dei soldati israeliani. Intanto, un filmato postato sui social mostrava un soldato israeliano sparare a una donna a pochi metri da loro, che non rappresentavano minacce per la loro vita, e pertanto, i soldati avrebbero potuto fare usa di forza non letale e arrestarla o interrogarla.

Riguardo alle incursioni israeliane e alle irruzioni in casa: Israele ha effettuato 82 incursioni in Cisgiordania, compresa Gerusalemme est occupata, e ha fatto irruzione in civili abitazioni, attaccando e spaventando gli abitanti oltre a sparare in molti casi. Sono stati quindi arrestati 49 Palestinesi, tra cui 8 minori e 2 donne.

Nella Striscia di Gaza, le forze israeliane hanno condotto 2 incursioni a Rafah est e a Khan Younis e hanno livellato le terre agricole lungo la recinzione di confine. Intanto, sono stati segnalati 7 attacchi a fuoco nei terreni agricoli, ad est della Striscia di Gaza; soprattutto a Khan Younis est.

Riguardo alle attività di espansione degli insediamenti in Cisgiordania, il PCHR ha documentato 6 violazioni, tra cui la distruzione di 5 pozzi d’acqua, lo sradicamento di 250 ulivi e 120 alberi, la demolizione di una baracca e un caravan nel nord della valle del Giordano, a est di Tubas, oltre a una casa, un locale agricolo, muri di sostegno e una strada nel villaggio di al-Walajah, a nord-ovest di Betlemme. Inoltre, nell’ambito degli attacchi dei coloni contro i civili palestinesi e le loro proprietà in Cisgiordania, i coloni israeliani hanno effettuato 3 attacchi contro i civili palestinesi e le loro proprietà in Cisgiordania.

Riguardo la politica di chiusura israeliana, la Striscia di Gaza subisce ancora la peggiore chiusura della storia dell’occupazione israeliana nei Territori Palestinesi Occupati, entrata nel 14° anno consecutivo, senza miglioramenti nella circolazione di persone e merci e il costante isolamento della Striscia di Gaza dalla Cisgiordania e dal resto del mondo. Intanto, la Cisgiordania è divisa in cantoni separati con le strade principali bloccate dall’occupazione israeliana dalla Seconda Intifada e con check-point temporanei e permanenti, dove la circolazione dei civili è limitata e altri sono stati arrestati.

Traduzione per InfoPal di Edy Meroli (Il Giardino di Ibn Arabi).