Reporters Sans Frontiéres, il Rapporto annuale sulla libertà di stampa: Italia e Israele arretrano.

Pubblichiamo qui di seguito il Rapporto annuale sulla libertà di stampa, compilato da Reporters Sans Frontiéres.

http://www.rsf.org/en-classement1003-2009.html

Effetto Obama in US, mentre l’Europa continua a recedere

Israele in caduta libera, Iran alle porte del “trio infernale” 

“La libertà di stampa deve essere difesa ovunque nel mondo con la stessa energia e insistenza” ha dichiarato Jean-François Juillard, segretario generale di Reporters Sans Frontiéres, quando la sua organizzazione ha pubblicato l’ottavo report sulla libertà di stampa nel mondo.

“È sconvolgente vedere come democrazie europee come la Francia, l’Italia e la Slovacchia scendano sempre di più nelle classifiche anno dopo anno”, ha detto Juillard. “L’Europa dovrebbe rappresentare un esempio per quanto riguarda le libertà civili. Come si può condannare le violazioni di diritti umani all’estero se non ci si comporta in maniera irreprensibile a casa propria? L’effetto Obama, che ha fatto guadagnare 16 posti in classifica agli Usa, non è abbastanza per rassicurarci.”

Reporters Sans Frontiéres compila la classifica ogni anno sulla base di questionari completati da centinaia di giornalisti ed esperti di media nel mondo. La classifica di quest’anno riguarda le violazioni della libertà di stampa che hanno avuto luogo tra il 1 settembre 2008 e il 31 agosto 2009.

L’Europa non è più un esempio?

L’Europa è stata a lungo un esempio nella libertà di opinione, ma diverse nazioni sono scese significativamente nell’indice di quest’anno. Anche se i primi 13 posti sono ancora mantenuti da paesi Europei, altri come la Francia (43esima), la Slovacchia (44esima), e l’Italia (49esima) continuano la loro discesa, scendendo di otto, trentasette e cinque posti rispettivamente. Così facendo, hanno lasciato strada alle giovani democrazie africane (Mali, South Africa e Ghana) e dell’occidente (Uruguay e Trinidad e Tobago).

I giornalisti sono ancora minacciati fisicamente in Italia e Spagna (46esima), ma anche nei Balcani, specialmente in Croazia (78esima) dove il proprietario e il direttore del marketing del settimanale Nacional sono stati uccisi da una bomba nell’ottobre 2008.

Ma la principale minaccia, più seria ancora sulla lunga distanza, viene dalla nuove leggi. Molte leggi adottate dal settembre 2008 hanno compromesso il lavoro dei giornalisti. Una adottata dalla Slovacchia (44esima) ha introdotto il pericoloso concetto del diritto automatico di replica e ha concesso al ministro della cultura considerevole influenza riguardo le pubblicazioni.

Israele: operazione abbattimento media

L’operazione Cast Lead (Piombo Fuso, ndr), l’offensiva militare di Israele contro la Striscia di Gaza, ha avuto un forte impatto sulla stampa. Per quanto riguarda la sua situazione interna, Israele è precipitato di 47 posti nella classifica fino alla 93esima posizione. Questo crollo significa che ha perso il proprio posto in testa ai paesi del Medio Oriente, precipitando dietro il Kuwait (60esimo) Emirati Arabi Uniti (86esimo) e il Libano (61esimo).

Israele ha cominciato a usare gli stessi metodi che usa fuori dal suo territorio. Reporters Sans Frontiéres ha registrato cinque fermi di giornalisti, alcuni di loro completamente illegali, e tre casi di arresto. La censura militare imposta a tutti i media sta  minacciando anch’essa i giornalisti.

Per quanto riguarda le sue azioni extraterritoriali, Israele è finito 150esimo. Il costo della guerra è stato pesante. Circa 20 giornalisti nella Striscia di Gaza sono stati feriti dalle forze militari israeliane e tre sono stati uccisi mentre raccontavano l’offensiva.

Iran alle porte del trio infernale

Mai come quest’anno i giornalisti hanno sofferto nell’Iran di Ahmadinejad. La discussa rielezione del presidente ha spinto il paese in una grande crisi e ha rinforzato l’ossessione del regime riguardo a giornalisti e bloggers.

Censura automatica, sorveglianza dello stato sui giornalisti, maltrattamenti, reporters costretti a lasciare il paese, arresti e condanne illegali: questo è lo stato della libertà di stampa quest’anno in Iran.

Già alle estremità della classifica l’anno scorso, l’Iran è ora alle porte del “trio infernale” alle ultimissime posizioni: Turkmenistan (173esimo) Corea del Nord (174esima) e Eritrea (175esima), dove i media sono talmente oppressi da risultare inesistenti.

L’effetto Obama riporta gli Usa tra i primi 20

Gli Stati Uniti hanno risalito 16 posti nella classifica, dal 36esimo al 20esimo, in un solo anno. L’elezione di Barack Obama alla presidenza e il fatto che egli abbia un atteggiamento meno oppressivo del suo predecessore hanno avuto molto a che vedere con questa risalita.

Ma questa rapida ascesa riguarda in Usa solo lo stato della libertà di stampa. Il presidente Obama avrà pure vinto il premio Nobel per la pace, ma il suo paese sta ancora combattendo due guerre. Nonostante un lieve miglioramento, l’atteggiamento degli USA nei confronti dei media in Iraq e Afghanistan è preoccupante. Molti giornalisti sono stati feriti o arrestati dai militari americani. Uno, Ibrahim Jassam, è ancora prigioniero in Iraq.

(Tradotto per Infopal da Martina Piperno)

http://www.rsf.org/en-classement1003-2009.html

Tabella con la classifica mondiale:

http://www.rsf.org/IMG/pdf/classement_en.pdf

 

 

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