Richieste ulteriori misure di segregazione razziale per i Palestinesi

Betlemme – Ma’an. Domenica, secondo quanto riportato da Hebrew media, decine di israeliani hanno protestato dinanzi a un edificio governativo israeliano di Gerusalemme, richiedendo che ai palestinesi venga impedito di usare le stesse vie degli israeliani nella Cisgiordania occupata.

I manifestanti hanno anche fatto appello per un aumento della violenza contro i palestinesi.

A quanto riferito, molti dei manifestanti provengono dagli insediamenti illegali di Gush Etzion e di Kiryat Arba. Inoltre gli studenti di quest’ultimo insediamento hanno iniziato domenica uno sciopero contro l’attuale situazione della sicurezza.

Giovedì i funzionari israeliani hanno deciso di aumentare le misure di sicurezza nel blocco di Gush Etzion, attraverso l’aumento delle limitazioni ai movimenti dei palestinesi, l’impiego di forze di sicurezza aggiuntive e la costruzione di recinzioni lungo certe strade. Il consiglio regionale ha inoltre spronato i coloni in possesso di armi da fuoco ad accompagnare i bambini sugli autobus scolastici.

La libertà di movimenti per i palestinesi nella Cisgiordania occupata è già severamente limitata da perlomeno 100 checkpoint militari permanenti, centinaia di barriere fisiche e dal muro di separazione.

A partire dall’escalation di violenza di ottobre, Israele ha chiuso interi quartieri nella Gerusalemme Est occupata, usando blocchi di cemento e checkpoint volanti, interrompendo gravemente la routine quotidiana di 300mila palestinesi.

Un ricercatore di Amnesty International ha definito simili restrizioni una “punizione collettiva”.

L’intera Città Vecchia di Hebron è stata dichiarata zona militare chiusa: i negozi sono stati costretti a chiudere e i residenti si sono dovuti registrare per ottenere permessi speciali per passare attraverso 18 checkpoint militari nel centro cittadino.

Il gruppo per i diritti israeliano B’Tselem ha definito queste misure a Hebron “draconiane” e ha dichiarato che costituiscono una “punizione collettiva”.

F.G.