Ricordando l’offensiva israeliana del 2014 sulle università di Gaza

Gaza – MEMO.

Che cosa.
Sei anni fa, le forze d’occupazione israeliane presero di mira l’Università islamica di Gaza (IUG) in una delle più letali offensive militari contro i due milioni di palestinesi che vivono all’interno dell’enclave assediata. L’offensiva causò la morte di 2.251 persone, con oltre 11 mila feriti, secondo quanto affermato da fonti palestinesi e delle Nazioni Unite. Un altro mezzo milione di palestinesi furono sfollati. A distanza di sei anni, le Nazioni Unite hanno compilato un ampio rapporto sulla portata della distruzione delle strutture di istruzione superiore di Gaza durante l’offensiva di 50 giorni, iniziata l’8 luglio 2014.

Dove.
Striscia di Gaza occupata.

Quando.
2 agosto 2014.

Quello che è successo.
Al culmine dell’attacco del 2014 a Gaza, Israele bombardò asili nido, scuole primarie e secondarie, strutture per l’istruzione delle Nazioni Unite e diversi centri di istruzione superiore. Un rapporto delle Nazioni Unite ha scoperto che i centri di istruzione sono stati presi di mira direttamente durante l’attacco mortale alla popolazione gazawi, e non come danni collaterali. Oltre 2.251 palestinesi furono uccisi, 500 dei quali erano bambini.

L’offensiva militare israeliana é stata realizzata per contrastare lo scenario di un secondo governo di unità palestinese che si era formato all’inizio di giugno dal Movimento della resistenza islamica – Hamas – nella Striscia di Gaza e dall’Autorità palestinese in Cisgiordania. Minacciato dalla riconciliazione tra le due principali fazioni palestinesi, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avvisò che l’ANP doveva scegliere tra la pace con Hamas o la pace con Israele.

Dieci giorni dopo, il 12 giugno, tre coloni israeliani scomparvero in Cisgiordania, un incidente per il quale Israele incolpò Hamas, nonostante non abbia fornito prove a sostegno dell’accusa. Netanyahu affermò anche che il rapimento dimostrava che il patto di unità tra le fazioni palestinesi non poteva essere approvato. All’indomani del rapimento, Israele lanciò un rappresaglia su presunti partner di Hamas in Cisgiordania, innescando un ciclo di eventi che portarono lo stato sionista a lanciare un’invasione militare contro Gaza su vasta scala, soprannominata “Operazione Margine di Protezione”.

Ciò che è successo dopo.
L’Università islamica di Gaza, che ha quasi 20 mila studenti, venne presa di mira insieme a decine di altri istituti di istruzione superiore (IIS). Anche una scuola delle Nazioni Unite venne presa di mira durante gli attentati, che suscitarono indignazione da parte della comunità internazionale, compresi gli Stati Uniti, i quali affermarono di essere “sconvolti” dal bombardamento “vergognoso” della scuola gestita dalle Nazioni Unite. Usando uno dei discorsi più duri mai diretti contro lo stato sionista, Washington definì l’attacco come “totalmente inaccettabile e totalmente indifendibile”.

Le morti di studenti, causate da bombardamenti sproporzionati israeliani, costituiscono più di un quarto – il 27,4% – delle morti civili totali subite a Gaza. In totale, 407 studenti di 20 dei 26 istituti di istruzione superiore furono uccisi. Mentre gli studenti di sesso maschile rappresentavano il maggior numero di decessi, anche 38 studentesse persero la vita, 15 delle quali studiavano allo IUG e dieci alla al-Quds Open University. Con 95 morti, l’IUG riporto’ anche il maggior numero  di morti di studenti maschili; seguito dalle università al-Aqsa (49 morti) e al-Quds Open University (44 morti).

Dei 626 studenti feriti, 286 subirono “ferite da schegge, comprese fratture”. Ulteriori 235 subirono “ferite da schegge, altre ferite e fratture, comprese ustioni” secondo il rapporto delle Nazioni Unite.

Il bombardamento israeliano causò ingenti danni alle case degli studenti. Le case di alunni di 23 su 26 istituti di istruzione superiore furono distrutte. Un totale di 7.169 studenti – ovvero il 7,5% della popolazione studentesca di tutti gli istituti di istruzione superiore – soffrirono questo tipo di danno. I più colpiti furono gli studenti dell’Università di al-Azhar, dove 3.932 alunni – il 66% di tutti gli studenti dell’istituto – persero la casa.

I danni e la distruzione su larga scala di edifici, strutture e attrezzature delle IIS durante il bombardamento ammontarono ad oltre 16 milioni di dollari, mentre il costo totale dei danni a case ed infrastrutture di Gaza fu stimato a 7,8 miliardi di dollari.

I dettagli netti e scioccanti della distruzione sono stati mostrati nel rapporto delle Nazioni Unite, che mostra come le IIS furono attaccate da droni israeliani, armi anticarro altamente esplosivi e attacchi aerei diretti ed indiretti. Questi attacchi indiscriminati, ha concluso il rapporto, collocarono deliberatamente studenti e docenti in prima linea nell’offensiva e lasciarono molti siti pieni di resti di esplosivi. Dato il livello di danno in alcuni luoghi, gli studenti ed il personale sono esposti a seri rischi per la loro sicurezza.

Le Nazioni Unite hanno esortato la comunità internazionale a proteggere le IIS di Gaza e salvaguardare il diritto all’istruzione per la sua popolazione assediata, garantito dal diritto internazionale.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.