Ricostruzione edilizia di Gaza. Il ministro firma mille contratti

Gaza – Speciale InfoPal. Il ministero per i Lavori pubblici del governo di Gaza ha annunciato lo sblocco dei fondi per i progetti di ricostruzione edilizia a favore di quei cittadini le cui abitazioni erano state devastate da Israele nella guerra sferrata tra il 2008 e il 2009 contro il territorio assediato. 

Le case palestinesi totalmente abbattute furono 50 mila, quelle parzialmente danneggiate circa 3.600. 

Il denaro autorizzato dal ministero sarà destinato alla prima fase del progetto di ricostruzione edilizia nel cui ambito, ieri, 7 marzo, il ministro Yousef al-Mansi ha firmato mille contratti con i destinatari, specificando che “la consegna delle abitazioni avverrà in tre tappe”. 

Un comitato ministeriale preposto alla supervisione seguirà ogni fase del piano – dalla gestione della burocrazia alla costruzione, fino alla consegna ai cittadini. 

Nella presentazione il ministro ha tenuto a ricordare come il proprio ufficio non sia responsabile solo di “grandi opere di ricostruzione, ma è stato presente al fianco delle vittime sin dai giorni dell'Operazione 'Piombo Fuso'. 

“Abbiamo fornito un ampio ventaglio di servizi per il soccorso, sistemazioni provvisorie  e assistenza a coloro che avevano perduto le abitazioni, siamo intervenuti per sbarazzarci delle macerie, abbiamo eseguito lavori di asfaltatura e pavimentazione, abbiamo ristrutturato le abitazioni recuperabili”. 

In conclusione, la Striscia di Gaza vedrà la realizzazione del primo programma di questa entità, ovvero diretto alla costruzione edilizia “ex novo”, e il suo primo complesso abitativo interessa l'area “as-Salam”. 

I destinatari hanno espresso soddisfazione e non hanno nascosto la gioia, soprattutto coloro i quali avevano atteso a lungo l'implementazione dei tanti progetti e buoni propositi dell'Unrwa, senza ricevere niente fino ad oggi.    

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