Sa’adat all’Anp: fermate gli attacchi contro la resistenza e garantite la protezione politica ai prigionieri reclusi nelle carceri israeliane.


Ramallah, venerdì 24 aprile 2009

Dal nostro corrispondente e da http://www.pflp.ps/english/

Il Segretario generale del Fplp (Fronte popolare per la Liberazione della Palestina), Ahmed Sa'adat, ha esortato l’Autorità nazionale palestinese a fermare gli attacchi contro la resistenza palestinese e gli arresti di massa di cui le agenzie di sicurezza dell'Anp si sono rese autrici nella West Bank.

Dalla sua cella nella prigione israeliana di Ashkelon, Sa'adat ha scritto una lettera pubblicata su “Nidaa al-Watan” (il Richiamo della patria), una rivista del Fplp : “E' impossibile chiedere la libertà dei detenuti rinchiusi nelle prigioni israeliane mentre le carceri dell’Anp sono piene di prigionieri politici ‘colpevoli’ di resistenza o detenuti per dispute interne”.

E aggiunge: “La lealtà nei confronti dei detenuti palestinesi nelle galere sioniste richiede la protezione politica della loro causa, dal momento che essi sono prigionieri per aver combattuto per una giusta causa e per una legittima resistenza”.

A proposito dell’unità nazionale e dei colloqui tra Hamas e Fatah, Sa'adat ha espresso ottimismo per i “parziali successi raggiunti in occasione degli incontri”, aggiungendo che il prossimo appuntamento “dovrebbe essere coronato dalla dichiarazione di un accordo palestinese per ricostruire una ‘casa’ palestinese con tutte le sue organizzazioni politiche e sociali su una base nazionale”.

 Sa’adat ha sollecitato tutte le organizzazioni palestinesi a collaborare sulla base del Documento di riconciliazione dei Prigionieri, stilato nel 2007, e dell’accordo del Cairo del 2005, che chiedeva la riforma dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP). Ha anche messo in guardia contro “agende esterne” che potrebbero interferire nel processo di riconciliazione.

Sa’adat ha poi esortato la leadership politica palestinese ad insistere sul diritto internazionale quale base per qualsiasi colloquio con Israele, sottolineando che quest'ultimo deve fermare la costruzione di nuovi insediamenti e quella del muro nella West Bank. La lettera sottolinea inoltre che “qualsiasi colloquio dovrebbe basarsi sul nostro diritto all’autodeterminazione, sul diritto al ritorno dei profughi Palestinesi, e sulla creazione di uno stato sovrano palestinese con Gerusalemme capitale”.

 

(La traduzione da http://www.pflp.ps/english/ è a cura del Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli

coll.autorg.universitario@gmail.com


 

 

 

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