Sale a 17 il bilancio degli scontri inter-palestinesi. 80 i feriti. Colpita la casa di Haniyah e la presidenza dell'Anp.

Scontri interpalestinesi: sale a 17 il numero dei cittadini uccisi. Sono state bombardate la casa del primo ministro e la sede della presidenza.

Non si fermano le violenze tra militanti di Fatah e Hamas nella Striscia di Gaza. 

Questa mattina, uomini armati hanno sparato una granata RPG contro la casa del primo ministro nel campo profughi ash-Shati, a ovest di Gaza. La granata ha infranto una finestra.

In collegamento telefonico, il corrispondente di Infopal.it ha parlato con Abdessalam, figlio di Haniyah, che ha confermato i fatti, aggiungendo che non ci sono state vittime.

4 mortai hanno anche raggiunto il quartier generale del presidente Mahmoud Abbas a Gaza.

Il bilancio dei morti è salito a 17. I feriti sono diverse decine, forse addirittura 80.

Ieri mattina, fonti dell’ospedale Al-Ahli hanno reso noto che sono giunti anche i corpi di una donna e di un’adolescente, uccisi a seguito degli scontri. Si tratta di Rawiyah Mheisin, 75 anni, e Sara Mheisin, 15.

Ieri sera, durante scontri armati, sono stati assassinati il segretario generale di Fatah nella regione nord della Striscia di Gaza, Jamal Abu Al-Jidyan, e suo fratello. I corpi sono giunti in ospedale crivellati di proiettili, hanno spiegato fonti mediche.

Jamal Abu Al-Jidyan era un leader delle Brigate Al-Aqsa. 

Attualmente sono in corso violenti scontro nell’area ovest di Gaza, vicino alla casa del portavoce di Fatah, Mahir Miqdad.

Decine di case sono state date alle fiamme

Le Brigate Al-Aqsa minacciano rappresaglie

A seguito della morte di Abu Al-Jidyan, le Brigate Al-Aqsa oggi hanno minacciato di colpire i leader di Hamas a Gaza e nella West Bank "se Hamas continua a prendere di mira i leader di Fatah nella Striscia".

Ieri sera, Fatah si era detto disponibile a un cessate il fuoco e a porre fine agli scontri con Hamas, sollecitando il movimento islamico a fare altrettanto.

Violate il cessate il fuoco inter-palestinese

Ieri mattina era stato concordato un cessate il fuoco tra le fazioni per permettere agli studenti delle scuole superiori di preparare l’esame di maturità, ma era stato violato ancor prima di entrare in vigore.

Erano scoppiati scontro nei pressi dell’ospedale di Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza. 4 persone erano rimaste uccise e 40 ferite, compresi passanti.  

Fonti palestinesi hanno resa nota l’uccisione a sangue freddo del cittadino Musa Abu Zeni da uomini armati che hanno gettato il cadavere vicino al parco del comune di Gaza vicino alle Brigate governative.

Membri della sicurezza presidenziale avevano ucciso a sangue freddo il giovane Mohammad Nim al-Dahduh, membro delle brigate al-Qassam e anche delle Forze Esecutive dopo il suo sequestro nella zona di Taal al-Hawa, a ovest di Gaza.

Altri uomini armati della famiglia, di Bakr fedeli al movimento Fatah hanno ucciso Mazen Ajjur, membro delle Brigate al-Qassam e anche delle Forze Esecutive appartenenti al ministero degli interni, dopo aver attaccato la sua abitazione e averla bruciata insieme ai loro negozi e a una falegnameria, e hanno rapito Maher Ajjur, professore universitario. Le Brigate al-Qassam hanno minacciato di prendere di mira i dirigenti della corrente traditrice del movimento di Fatah, se "faranno del male al professore".

Inoltre è stato ucciso il giovane Yaser Bakr, membro dei servizi di sicurezza, residente nel campo profughi ash-Shati, a ovest della città, durante un scontro armato vicino all’Open University di Gerusalemme, nel quartiere an-Nasr. Inoltre, è stato ucciso il giovane Saddam Bakr.

 

 

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