Scambiato per un palestinese. Ucciso un ebreo perché ha urlato “Allah Akbar”

Al-Quds (Gerusalemme) – Ma’an. Nella mattinata di venerdì 21 giugno, un uomo ebreo è stato ucciso da un agente di sicurezza israeliano, nei pressi della moschea di al-Aqsa, a Gerusalemme est.

Secondo le fonti israeliane, l’incidente è avvenuto alle 7:40 del mattino nell’area dei bagni pubblici, nei pressi della moschea di al-Aqsa, a Gerusalemme. L’agente israeliano ha raccontato di aver aperto il fuoco contro l’uomo perché “si è messo le mani in tasca e ha urlato Allah Akbar (Dio è grande)”.

Le fonti hanno aggiunto che i soccorsi sono giunti sul luogo e hanno tentato di rianimare il ferito, tuttavia, a causa della gravità delle ferite, il personale medico non ha potuto fare altro che constatare la morte dell’uomo.

Micky Rosenfeld, portavoce della polizia israeliana, ha confermato la versione dell’agente, aggiungendo che quest’ultimo ha aperto il fuoco contro l’uomo per aver sospettato che si trattasse di un estremista palestinese. Ha dichiarato: “Sembra che l’urlo, Allah Akbar, fosse il motivo per cui l’agente ha estratto la pistola, sparando alcuni colpi contro l’uomo”.