Scontro a fuoco tra forze dell’Anp e israeliane e due combattenti delle brigate al-Qassam: sei morti.

Qalqiliya – Infopal. Tragico il bilancio dello scontro a fuoco avvenuto ieri all'alba tra un gruppo delle Brigate al-Qassam ala militare di Hamas, e le forze di sicurezza dell'Anp di Mahmoud Abbas, sostenute da truppe speciali israeliane: sei morti, tra cui due combattenti Qassam, tre militari dell'Anp e un civile.

Fonti in Cisgiordania hanno parlato di violenti scontri scoppiati all’alba di ieri a Qalqiliya tra una forza congiunta delle forze di sicurezza palestinesi in Cisgiordania, appartenenti al presidente Mahmud Abbas, e le forze speciali israeliane, e un gruppo delle brigate al-Qassam.

Le fonti hanno spiegato al corrispondente di “Infopal.it” che, sabato notte, una formazione speciale delle forze di sicurezza, composta da circa 200 militari, aveva circondato la casa dove si era nascosto il “latitante”, membro delle Brigate al-Qassam, Mohammad as-Samman e altri due dei suoi luogotenenti, intimando loro di consegnarsi. Al loro rifiuto, le forze di Abbas hanno aperto il fuoco. Ne è nato un violento scontro durato circa sei ore e terminato con la morte dei due militanti: Mohammed al-Samman e Mohammed Yassin.

Samman era il comandante in capo delle Brigate al-Qassam in Cisgiordanai, e Yassin il suo luogotenente.

Nello scontro è stato ucciso anche Abdul Halim Al-Basha, proprietario della casa dove si trovavano i due combattenti.

L'Anp ha dichiarato che tre dei suoi uomini sono stati uccisi negli scontri: Shaher Hanina Abu at-Tayeb, Abdurrahman Samir Yasin, membri delle forze di sicurezza preventiva, e un altro di cui non si conosce l’identità.

Le fonti di sicurezza in Cisgiordania hanno riferito che “i due combattenti delle Qassam si sono asserragliati dentro la casa e hanno iniziato a sparare contro le forze di sicurezza palestinesi, che a loro volta hanno risposto al fuoco”.
Testimoni oculari hanno raccontato di aver sentito intensi spari vicino a un'abitazione, provenienti da un vasto spiegamento delle forze di sicurezza palestinese che avevano circondato la casa dove si erano arroccati i due uomini armati”.

Hamas e le Brigate Qassam hanno diramato comunicati in cui affermano di ritenere le truppe dell'Autorità palestinese di Ramallah “responsabili della norte dei combattenti assediati”.

Il portavoce delle Qassam a Gaza, Abu Obaida, ha denunciato la presenza di forze speciali israeliane durante lo scontro a fuoco di Qalqiliya e ha aggiunto che i membri delle brigate “si difenderanno e non faranno differenza tra la sicurezza dell'Anp e i soldati israeliani, perché la sicurezza dell'Anp sta lavorando come fosse parte di una truppa dell'occupazione”.

La notizia dello scontro a fuoco tra forze palestinesi ha trovato spazio nei tg italiani, di solito indifferenti ai quotidiani ed efferati massacri compiuti da Israele contro la popolazione palestinese. La lotta fratricida, invece, è una notizia di grande interesse sociale, in quanto rafforza l'immagine di “barbari incivili” diffusa dalla propaganda della Israel Lobby, molto accreditata in Occidente. Tuttavia, ciò che i nostri telegiornali e giornali non spiegano è che la dinamica dello scontro mortale tra le forze di sicurezza e i membri di al-Qassan trova spiegazione nell'ottica della collaborazione tra Anp e occupazione israeliana. I due combattenti uccisi, infatti, erano “ricercati” da sei anni dalle forze di occupazione, ed erano sopravvissuti a diversi tentativi di uccisioni mirate. E ieri mattina, la cooperazione tra truppe di occupazione e sicurezza di Abbas ha reso possibile per Israele il raggiungimento di un obiettivo: colpire ancora una volta la resistenza palestinese.

 

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