Secondo anniversario della scomparsa del Presidente Arafat.
Arafat: simbolo del sogno palestinese.
Nel 1964 Arafat, in un lungo incontro con il Presidente Mao Tse Tung,
chiese il suo prezioso parere a proposito dell’eventuale riuscita di
un movimento palestinese ad organizzarsi e portare avanti la sua
lotta di liberazione nazionale, nel complicato contesto mediorientale
e contro il nemico che ha usurpato ed ha occupato la sua terra, cioè
lo Stato sionista d’Israele. Mao Tse Tung dopo il lungo colloquio ed
in un silenzio assordante, scosse la testa mormorando: IMPOSSIBILE.
La parola dura del grande maestro rivoluzionario, che Arafat usò
molte volte e tanti anni dopo, per descrivere il duro lavoro che
portò avanti da allora, la rivoluzione dell’IMPOSSIBILE, cioè quella
palestinese. Un lavoro ed un’opera che con grande sacrificio è
riuscito a trasformare un popolo profugo, passivo e rassegnato al suo
destino, portatore di una questione umanitaria in un popolo
organizzato, combattente, attivo e difensore di una giusta causa
politica per difendere i propri inalienabili diritti,
all’autodeterminazione, alla libertà e all’indipendenza nazionale. E’
stato un lungo cammino tumultuoso e sofferente culminato nel suo
famoso discorso all’Assemblea Generale dell’ONU nel 1974, con la
frase: "Sono venuto a parlarvi col fucile del combattente per la
libertà in mano e il ramoscello d’olivo nell’altra, non fate cadere
il ramoscello d’olivo dalla mia mano ."
Arafat anche dopo il suo assassinio e la sua morte e senza aver
realizzato il sogno del suo popolo, è riuscito a lasciare la porta
aperta e la speranza viva del popolo palestinese a continuare la sua
dura lotta di liberazione nazionale, per una Palestina libera, laica
e democratica. Le migliori parole di riconoscenza del suo operato,
sono quelle di un altro mitico e grande uomo di storia, Nelson
Mandela: "Il Presidente Arafat resterà per sempre un simbolo per
tutti i popoli del mondo che lottano per la giustizia e la libertà ".
Grazie Presidente Arafat, perchè il tuo bel sorriso sarà sempre vivo
ed eterno nei nostri pensieri e nei nostri cuori, particolarmente in
questo momento e in questo mondo crudele, che oggi giustamente
festeggia la caduta del muro di Berlino e chiude gli occhi sul Muro
razzista ed assassino israeliano sulla terra palestinese.
Grazie Abu Ammar, leader, Presidente e simbolo della libera Palestina
che hai sognato e non hai potuto vedere.
Roma, 10 novembre 2006
Dr. Yousef Salman
Delegato della Mezza Luna Rossa Palestinese in Italia
Cell.: 347 9013013