Sei personaggi e istituti conosciuti a livello mondiale boicottano Israele

Memo. Diversi personaggi e istituti famosi hanno annunciato di boicottare il programma della conferenza del presidente israeliano Shimon Peres, che si terrà il mese prossimo a Gerusalemme. Questo boicottaggio è l’espressione della loro condanna all’occupazione e alle violazioni di Israele nei confronti del popolo palestinese. L’annuncio ha turbato Israele, soprattutto poiché i personaggi e gli istituti che boicottano la conferenza sono molto rispettati e influenti a livello mondiale.

Dopo che il famoso fisico Stephen Hawking ha annunciato di boicottare la conferenza israeliana sponsorizzata da Shimon Peres, le uscite dei media israeliani hanno evidenziato il fatto (il boicottaggio) giovedì scorso, rilevandone gli effetti e la portata.

Inoltre, i media hanno precisato che nel corso degli ultimi anni, sono stati diversi i personaggi e gli istituti altamente rispettati e influenti, accademici e del mondo degli affari, a partecipare a campagne di boicottaggio di Israele, come espressione del loro rigetto per l’occupazione e le politiche esercitate da Israele contro la gente palestinese nei territori occupati.

Il giornale “Haaretz” ha rivelato i nomi dei sei personaggi e istituti principali che hanno espresso il proprio rifiuto per l’occupazione e le politiche di Israele contro i palestinesi, rifiutando di visitare il paese e boicottando la conferenza, oppure rifiutando cooperazioni commerciali, accademiche o culturali con lo stato occupante, Israele.

L’elenco delle figure e degli istituti prominenti che boicottano Israele e la sua conferenza la prossima settimana, citato dal giornale, include i seguenti:

·         MUJI Una rete giapponese di produzione e marketing (vendita all’ingrosso), che fabbrica e commercializza più di 7000 prodotti inclusa cartoleria, alimenti e automobili. Nel 2010 MUJI ha rifiutato di aprire una filiale in Israele (nonostante l’insistenza) come risposta ai gruppi giapponesi a sostegno e in difesa della causa della gente palestinese.

·         Il musicista e rockstar inglese Elvis Costello, che ha cancellato due concerti in Israele nel 2010 a causa delle umiliazioni causate da Israele contro la gente palestinese, nei territori occupati. All’epoca aveva commentato la cancellazione dei concerti dicendo “Non posso comparire in un luogo dove i palestinesi vengono umiliati in nome della sicurezza nazionale israeliana”.

·         Nel 2010, lo scrittore e regista inglese, Mike Leigh, onorato con l’OBE dalla Regina per i suoi servizi all’industria del cinema, ha rifiutato di andare in Israele a causa delle violazioni contro i palestinesi nei territori occupati.

·         L’università di Johannesburg, in Sudafrica, ha annunciato la rottura dei suoi rapporti accademici con l’Università Ben-Gurion nel 2011 a causa delle relazioni dell’università con l’esercito di occupazione israeliano. L’Arcivescovo del Sudafrica, Desmond Tutu, ha commentato la decisione dell’università di boicottare quella di Ben-Gurion, dicendo: “Tali rapporti non possono continuare dato che le università israeliane sono parte integrante del regime israeliano per loro scelta”. Ha sottolineato il suo costante sostegno alla campagna internazionale per il boicottaggio di Israele, ha ritirato i suoi investimenti e ha imposto delle sanzioni.

·         Nel 2012, la scrittrice, poetessa, autrice e attivista sociale internazionale, l’americana Alice Walker, si è rifiutata di far tradurre in ebraico uno dei suoi romanzi più noti, “Il colore viola”, che ha ricevuto sia il National Book Award che il Premio Pulitzer. Inoltre nel 2009, ha partecipato a una visita solidale nella Striscia di Gaza con sessanta donne del gruppo anti-guerra, in risposta alla guerra di Israele a Gaza.

·         Quest’anno, il famoso fisico Stephen Hawking ha annunciato il suo boicottaggio della conferenza di 3 giorni a Gerusalemme, conferenza patrocinata dal presidente Shimon Peres. Ha inoltre lanciato un appello per il boicottaggio accademico di Israele a causa delle sue azioni aggressive contro i palestinesi e la sua persistente occupazione dei territori della Palestina.

Traduzione per InfoPal a cura di Viola Migliori