Shahin, ucciso da un proiettile (proibito) a frammentazione che gli ha distrutto il cranio

357191CBetlemme-Ma’an. Malik Akram Shahin, 19 anni, ucciso dalle forze israeliane a Betlemme, nella notte di lunedì, è stato colpito da un proiettile a frammentazione sparatogli in testa, secondo quanto hanno dichiarato fonti mediche nell’ospedale di governativo di Beit Jala.

I medici hanno affermato che un proiettile a espansione ha frantumato il cranio di Shahin ed è esploso all’interno. I frammenti del proiettile e del cranio si sono sparsi in centinaia di pezzi.

Le fonti hanno affermato che la posizione dello sparo e il tipo di proiettile usato sono chiari indicatori del fatto che le forze israeliane hanno mirato a Shahin con tutte le intenzioni di ucciderlo.

L’uso di proiettili esplosivi, chiamati anche ad “espansione” o “dum dum”, è illegale per la Legge internazionale ed è considerato un crimine di guerra per la Dichiarazione 1899 dell’Aja e per lo Statuto di Roma della Corte criminale internazionale.

Tali proiettili sono banditi a causa dei brutali danni inflitti alla vittima, in quanto essi sono fatti per frantumarsi e per rimanere incastrati, invece di uscire dal corpo.

Israele ha ripetutamente negato il fatto che le sue forze ne facciano uso, sebbene i medici palestinesi ne abbiamo documentato l’utilizzo.

Fonti locali hanno riferito a Ma’an che dopo che Shahin era stato colpito, è stato lasciato sanguinare a lungo prima di portarlo nell’ospedale pubblico di Beit Jala, dove i medici ne hanno constatato il decesso.

Il giovane faceva parte del Fronte popolare per la liberazione della Palestina – Fplp.