‘Sindrome antiebraica e confusione mediatica’.

Segnaliamo questo articolo:

SINDROME ANTIEBRAICA E CONFUSIONE MEDIATICA – PARTE PRIMA

Di Antonella Randazzo

Nell’attuale sistema, una delle tecniche più utilizzate per impedire cambiamenti è quella di seminare confusione in vari modi, anche utilizzando termini ambigui o non esatti, oppure inducendo associazioni errate, per limitare le capacità del libero pensiero.
E’ il caso di alcuni termini che riguardano la situazione palestinese, il sionismo, Israele e gli ebrei. Sono molti coloro che non conoscono l’esatto significato della parola "antisemita", oppure che confondono "antisemitismo" con "antigiudaismo". Molte altre persone confondono il termine "antisionismo" con "antisemitismo", oppure "razzismo" con "antisionismo".
I mass media, le autorità statali e alcuni intellettuali alimentano tale confusione in vari modi, direttamente e indirettamente, volontariamente o involontariamente. Ad esempio, molti sanno che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel gennaio del 2007, in occasione del "giorno della memoria", seminò parecchia confusione utilizzando come sinonimi i termini "antisionismo" e "antisemitismo". Napolitano sostenne, commettendo un errore colossale, che il sionismo sarebbe un "movimento di liberazione nazionale del popolo ebraico" e che "Ricordare la Shoah significa combattere… innanzitutto ogni rigurgito di antisemitismo, anche quando esso si travesta da antisionismo".(1)

Per leggere il resto dell’articolo: http://antonellarandazzo.blogspot.com/2008/05/sindrome-antiebraica-e-confusione_13.html

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