Solidarietà al popolo palestinese: via gli israeliani da Gaza e dai Territori. Libertà per i ministri e dirigenti politici palestinesi.

COMUNICATO STAMPA
Milano, 29 giugno 2006

SOLIDARIETA’ AL POPOLO PALESTINESE.
VIA GLI ISRAELIANI DA GAZA E DAI TERRITORI OCCUPATI.
LIBERTA’ PER I MINISTRI E GLI ALTRI DIRIGENTI POLITICI PALESTINESI SEQUESTRATI
DALLO STATO ISRAELIANO!
ORGANIZZIAMO MOBILITAZIONI IN TUTTO IL PAESE.

In meno di due mesi oltre 90 palestinesi sono stati assassinati dai militari
israeliani nella più assoluta indifferenza internazionale! In allegato un
estratto della rubrica curata dalla redazione del sito www.laltralombardia.it
sui crimini israeliani raccontati giorno per giorno.

Rompere l’omertà, la manipolazione e il silenzio sull’aggressione banditesca
del governo israeliano contro la popolazione palestinese dei territori
occupati

Nel quadro delle mobilitazioni che dovranno essere organizzate in tutta Italia
e nel mondo per sostenere il popolo palestinese, L’altra lombardia – SU LA
TESTA, all’interno della giornata di informazione sulla Palestina organizzata
dal centro sociale Kavarna, lancerà una campagna di contro-informazione e
mobilitazione a fianco del popolo palestinese.
Partecipate a questa iniziativa sabato 1 luglio 2006 a Cremona in via Maffi 2
(al Cascinetto) a partire dalle ore 17.

Il programma prevede, fra l’altro:
ore 17:00 mostra fotografica sul muro realizzata da Rosanna e Butrus;
ore 19:00 presentazione del progetto scuola popolare di musica di Bir Zeit
(Ramallah);
ore 21.30 proiezione filmato “Questione Palestina: dai campi profughi in Siria
al muro della vergogna”, realizzato da Giorgio Riboldi e Mariella Megna
dell’associazione L’altra Lombardia – SU LA TESTA.
Durante tutta l’iniziativa funzionerà il servizio ristoro, sarà in funzione la
libreria “Nabat” e si susseguiranno performance di musicisti e artisti
palestinesi.

L’altra lombardia – SU LA TESTA

Sul nostro sito http://www.laltralombardia.it tutte le ultime notizie
sull’aggressione israeliana a Gaza e sui crimini dell’esercito israeliano (gli
aggiornamenti quotidiani vengono fatti ogni sera).

www.laltralombardia.it

I CRIMINI ISRAELIANI RACCONTATI GIORNO PER GIORNO

Alcune cifre

Dati fine anno 2005  (fonte: Palestinian national information center)

Il 52.5% della popolazione totale palestinese (pari a 1.977.591 unità) è
formata da minori.
Dall’inizio della seconda Intifada, fine settembre 2000,  sono stati uccisi
circa 4000 palestinesi di cui 791 bambini; 29 mila bambini sono stati feriti o
mutilati.
I prigionieri nelle carceri israeliane sono 9000.
4000 minori sono stati arrestati nell’arco degli ultimi 5 anni e 321 di questi
sono ancora in prigione o in campi di concentramento o centri di detenzione.
Il 4% dei minori arrestati sono sotto detenzione amministrativa, vale a dire
che non hanno subito un regolare processo e non ci sono accuse specifiche
contro di loro, mentre il 64% ha un processo in corso.
Gli effetti psicologici della detenzione sono devastanti per un minore e sono
una delle tante violazioni dei diritti del bambino, garantiti da vari accordi
internazionali, fatte dal governo israeliano, in aggiunta alle pratiche di
omicidio, ferimento, morte, demolizione di case, senza contare le precarie
condizioni di vita, sovraffollamento, malnutrizione, privazione della libera
circolazione a causa dei checkpoints e delle chiusure che impedisce l’accesso
all’ istruzione e alla salute.
Tutti i diritti dei bambini sono violati: il diritto a vivere in un ambiente
protetto e curato, il diritto ad essere protetti dalla violenza e dalla
tortura fisica e psicologica e altro ancora.
 
Rapporto del centro palestinese per i diritti umani PCHR
Nel 2005 gli Israeliani hanno ucciso 207 palestinesi nonostante l’esistenza
della tregua per buona parte dell’anno.

STATISTICHE SUI BAMBINI DETENUTI
Dati del movimento internazionale in difesa del bambino in coordinamento con
il gruppo arabo in difesa dei diritti umani
Dall’inizio della seconda Intifada , settembre 2000:
700 arresti nel 2005
350 arresti nei primi 4 mesi del 2006
400 bambini palestinesi sono ad oggi ancora in carcere.
SITUAZIONE NELLE CARCERI denunciata dai comitati dei prigionieri insieme alle
organizzazioni a sostegno dei diritti umani e legali dei prigionieri (giugno
2006)
Le condizioni sanitarie e carcerarie dei prigionieri politici palestinesi
detenuti nelle carceri israeliane peggiora sempre di più. Il trattamento è
durissimo e sono negati anche i bisogni elementari quali il vestiario e gli
effetti personali specialmente nel carcere di Megiddo.
Nella prigione di Nafha sono negati i diritti elementari garantiti dal diritto
internazionale.
A Petah Tikva, centro per gli interrogatori, i prigionieri sono soggetti a
torture e ad altre vessazioni; la polizia israeliana inventa ogni volta nuovi
metodi di tortura per estorcere informazioni ai detenuti.
Nella prigione di Salem si negano le cure sanitarie nonostante che la
maggioranza dei detenuti soffra di malattie croniche.
SITUAZIONE DEI DETENUTI NELLE CARCERI ISRAELIANE (aprile 2006)
9600 detenuti palestinesi sono attualmente reclusi nelle carceri israeliane.
Sono negati loro i diritti di base stabiliti dalla convenzione di Ginevra,
quali le visite dei familiari, le cure mediche, e spesso sono costretti in
isolamento.
53 detenuti sono stati uccisi dall’inizio della seconda intifada (2000), 5 di
questi dall’inizio del 2006 compreso Danial Abu Hamama, di 25 anni, ucciso
dopo l’arresto il 24 aprile.
SITUAZIONE DEI DETENUTI ARABI NELLE CARCERI ISREALIANE  (aprile 2006)
Rapporto del direttore del dipartimento di informazione
I detenuti arabi sono 60 e così suddivisi : 30 giordani, 12 siriani, 7
egiziani , 1 libanese, 1 saudita
MESE DI MAGGIO 2006 (fonte: RAPPORTO DEL CENTRO DI INFORMAZIONE NAZIONALE)
44 palestinesi uccisi
183  feriti
481 arrestati
715 centri abitati coinvolti in incursioni militari
747 check-points fissi o temporanei istituiti
20 case occupate
43 ettari di terreno confiscati
20 attacchi subiti da coloni israeliani
29 giugno
ARRESTATI MINISTRI E PARLAMENTARI DI HAMAS
Arrestati ministri e parlamentari di Hamas nel West Bank tra la notte del 28 e
la mattina del 29 giugno.
Questi i nomi dei ministri:
Ministro delle finanze Omar Abdul Razek
Ministro per la pianificazione Sameer Abu Ausha
Ministro per Gerusalemme Khaled Abu Arafa
Ministro per i detenuti Wasfi Qabaha
Ministro per i governi locali Esa Al Labari
Ministro per gli affari sociali Fakhri Turkman
Ministro per i lavori pubblici Mohammed Al Barghouthi
Ministro affari religiosi Sheikh Nayef Rajoub
Ministro istruzione e vice primo ministro Nasser Eddin al Shaer
Sono stati arrestati più di 30 parlamentari, leader politici e sindaci
appartenenti ad Hamas nelle città di Gerusalemme, Ramallah, Al Khalil, Jenin,
Salfit, Betlemme, Tulkarem e Qalqilya, in chiara violazione del diritto
internazionale e dei principi di democrazia.
Il governo israeliano ha dichiarato che il leader di Hamas residente a
Damasco, Khaled Mishal, verrà assassinato.
INVASIONE DI GAZA
Il ministro dell’informazione ha dichiarato che il silenzio degli USA e  della
comunità internazionale sui crimini dell’occupazione israeliana ha
incoraggiato l’offensiva militare israeliana.
La crisi non si risolve, ha continuato, con la guerra e l’escalation militare
non porterà alla liberazione del soldato israeliano.
Il ministro ha chiesto alla comunità internazionale di
assumersi le proprie
responsabilità morali e di monitorare l’offensiva militare contro il popolo
palestinese inerme.
Gli ultimi attacchi aerei hanno causato danni per milioni di dollari che non
saranno riparabili a breve. Tutto ciò si configura come una punizione
collettiva contro un popolo inerme che cerca solo di rivendicare il proprio
diritto a vivere in libertà.

28 giugno

INIZIATA ALL’ALBA L’INVASIONE DELLA STRISCIA DI GAZA NELLA ZONA DI RAFAH
L’operazione si chiama “summer rain” ed è stata preceduta da un intenso
attacco aereo di F16 ed elicotteri Apache che ha colpito i due ponti che
collegano le parti meridionali, centrali e settentrionali, la centrale
elettrica che eroga il 70 % dell’energia ad una popolazione di 1,4 milioni e
un acquedotto, oltre che la città di Gaza city e di Shouka, ad est di Rafah.
Non ci sono stati feriti ma si teme l’inquinamento dell’acqua e la diffusione
di epidemie, ed il  black out rende precarie le condizioni di vita e di
assistenza.
E’stato occupato l’aeroporto internazionale “Arafat” a Rafah ed il centro
abitato di Shouka obbligando i residenti ad allontanarsi dalle proprie case.
La resistenza palestinese ha reagito attaccando le postazioni militari ed i
carri armati.
Le brigate di resistenza nazionale del DFLP e le brigate Al Aqsa di Fatah
hanno sparato 2 missili contro i carri armati di stanza a Nahal Oz, nella zona
nord-est mentre il portavoce delle brigate Quds della Jihad islamica ha
dichiarato: “ Non ci sarà più sicurezza per i coloni e le loro famiglie, ci
auguriamo che Gaza diventi un cimitero per gli invasori”.

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