Striscia di Gaza, Israele bombarda una scuola dell’Onu: 20 morti e decine di feriti

Gaza. Mercoledì 30 luglio, Israele ha bombardato la scuola Abu Hussein delle Nazioni Unite poco fuori della città di Gaza, uccidendo almeno 20 persone. Le scuole dell’Onu stanno dando rifugio alla popolazione fuggita dalle proprie case o ormai senza tetto a causa degli attacchi israeliani. Ne ha dato notizia il dottor Ashraf al-Qidra, portavoce del ministero della Sanità palestinese.

Quest’ultima carneficina porta a 1269 il bilancio dei morti, e a 7110 quello dei feriti, di 23 giorni di guerra israeliana contro la Striscia di Gaza sotto assedio.

I corpi sono stati portati all’ospedale Kamal Adwan a Jabaliya e allo Shifa a Gaza.

Secondo quanto riporta il sito di Maan, un dirigente Onu ha confermato l’attacco israeliano, avvenuto alle 05:30 di mattina, affermando che è stato colpito un bagno e due classi. Un paio di ore dopo, i tank israeliani hanno iniziato a bombardare pesantemente tutta l’area.

Le persone rifugiate nella scuola dell’Onu hanno radunato le proprie poche cose e sono nuovamente fuggite. Ma fuggire verso dove? I valichi della Striscia di Gaza sono totalmente chiusi, compreso quello di Rafah, dove il governo egiziano non permette a nessuno né di entrare né di uscire, nonostante i bombardamenti in corso.

Dunque, la Striscia di Gaza è una prigione a cielo aperto, sotto feroce attacco israeliano.

(Foto: bambini palestinesi senza tetto dormono per terra, il 23 luglio, 2014, in una scuola dell’Onu, nel campo profughi di Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza. AFP/File Mohammed Abed)