Striscia di Gaza, manifestazione delle donne per il Ritorno: 134 tra feriti e asfissiati

Gaza-PIC. Martedì, 134 palestinesi sono stati feriti con munizioni letali e gas lacrimogeni dalle forze di occupazione israeliane (IOF) a est di Gaza, durante una protesta femminile organizzata dal Comitato nazionale per la Grande Marcia del Ritorno e Rottura dell’assedio.

Secondo il ministero della Salute di Gaza, la maggior parte dei feriti sono donne che manifestavano pacificamente vicino alla barriera del confine orientale.

Migliaia di donne e ragazze palestinesi hanno manifestato, martedì pomeriggio, vicino al confine est della città di Gaza, per il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi.

I soldati israeliani di stanza al confine hanno sparato munizioni e lacrimogeni contro le manifestanti ferendone a decine.Hanno inoltre preso di mira i giornalisti che stavano coprendo le proteste. Il giornalista palestinese Thaer Abu Rayyash è stato colpito con una bomboletta di gas lacrimogeno in testa mentre il suo collega Zaki Awadallah è stato colpito al collo.

In un discorso durante la manifestazione, la madre della paramedico Razan al-Najjar, uccisa il mese scorso dalle forze israeliane, ha affermato che “i crimini israeliani e tentativi di offuscare la verità uccidendo giornalisti, paramedici e manifestanti pacifici non intimidiranno il popolo palestinese che non smetterà mai di combattere per i suoi diritti usurpati”.

Una portavoce del movimento delle donne di Hamas ha affermato che “il diritto al ritorno non è negoziabile” e ha invitato le organizzazioni per i diritti umani “a intervenire per porre fine ai crimini israeliani e all’ingiusto blocco su Gaza”.

Il blocco femminile del Comitato Nazionale per la Grande Marcia del Ritorno e Rottura dell’Assedio aveva invitato tutte le organizzazioni femminili, i gruppi studenteschi e i sindacati a Gaza a prendere parte alla marcia prevista per martedì.

Il comitato ha affermato che la marcia vuole inviare un chiaro messaggio: “Le donne palestinesi, che sono il simbolo del sacrificio, hanno il loro ruolo nella Grande Marcia del Ritorno contro tutte le cospirazioni che prendono di mira le questioni centrali palestinesi, in particolare il diritto al ritorno”.