Striscia di Gaza: uno tsunami chiamato Israele

gaza_2Gaza. Giovedì, un dirigente dell’Onu in visita a Gaza per verificare la crisi umanitaria, dopo oltre due settimane dalla fine dei 50 giorni di offensiva israeliana, ha paragonato l’entità dei danni a uno “tsunami”.

Hania Dakkak, un consigliere tecnico del Fondo per le popolazioni delle Nazioni Unite, ha dichiarato in un comunicato che in molte aree della piccola enclave costiera, “sembra che uno tsunami abbia colpito”, a causa dell’estensione della distruzione.

Dakkak ha affermato che Gaza avrà bisogno di 15 anni di ricostruzione, prima che la vita possa ritornare alla normalità, specialmente per ciò che riguarda i traumi psicologici che il milione e 800 mila abitanti di Gaza hanno vissuto.

“In ogni area di conflitto, come minimo il 10 per cento della popolazione finisce con l’avere problemi psicologici che necessitano trattamenti a lungo termine e successivi controlli”, ha spiegato Dakkak.

Inoltre, in relazione alla ricostruzione di diversi centri sanitari che sono stati distrutti durante l’ultima offensiva israeliana, il UNFPA ha già riattivato diversi progetti che forniscono servizi per la salute, supporto psicosociale per le donne e i bambini, e sta offrendo assistenza umanitaria alle famiglie nei rifugi.

L’Onu ha dichiarato lo scorso agosto che almeno 373 mila bambini di Gaza avranno bisogno di sostegno psicologico intensivo e specialistico, a seguito della guerra israeliana di sei settimane, mentre il resto della popolazione necessiterà di consulenze generali per far fronte al trauma.

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Circa 110 mila palestinesi sono rimasti senza tetto, a causa dell’offensiva israeliana, e oltre 60 mila si trovano ancora nei rifugi dell’Onu, mentre aspettano che Israele permetta l’entrata nella Striscia dei materiali da ricostruzione per riedificare le loro case.

(Fonte: Maan)