‘Tel ar-Rumaidah è la terra dei miei antenati, i nemici dovranno andarsene’

Al-Khalil (Hebron) – Wafa’. Un’immensa folla di palestinesi si è ritrovata questa mattina, per eseguire la preghiera del venerdì tra gli uliveti intorno alla moschea di Tel ar-Rumaidah, esattamente dove Israele ha imposto il divieto di accesso e di preghiera.

Esponenti politici locali e membri del Comitato per la Difesa di al-Khalil (Hebron) hanno invitato la cittadinana ad affluire in massa alla preghiera pubblica del venerdì. Tel ar-Rumaidah sorge a ridosso dell’area in questione Ramat Yishai, insediamento israeliano eretto nel 1984.

“Tel ar-Rumaidah è la terra dei miei antenati, i nemici dovranno andarsene”, è lo slogan scelto dagli organizzatori palestinesi che qui si ritrovano da due settimane, ogni venerdì.
Da qui nasce un altro focolaio della resistenza popolare palestinese, che ad Hebron chiede la riapertura di via ash-Shuhada’, denominata da alcuni giovani palestinesi “via dell’Apartheid”.

Marwan Sultan, delegato del gornatorato di Hebron, ha manifestato la determinazione della cittadinanza a osteggiare colonie e aggressioni israeliane, e a lui si è accodato Hisham Sharbati, attivista del Comitato per la difesa di Hebron, precisando: “Siamo qui contro violazioni e attacchi israeliani ai danni dei cittadini palesitnesi, contro colonie e restrizioni alla nostra libertà di movimento”.

Ha spiegato Sharbati: “Viviamo qui da almeno 5.500 anni, dall’era dei Cananei”.

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