Terremoto nell’Italia centrale, il racconto di un soccorritore palestinese

14079736_10209176330538940_7580831846359178926_nDi Sulaiman Hijazi. Abbiamo passato tutto il giorno ad Amatrice e abbiamo visto solo incubo e distruzione; l’odore della morte si sente in giro.

Appena siamo arrivati abbiamo visto un gruppo di vigili che stava cercando di estrarre il corpo di una bambina e, grazie a Dio, sono riusciti poco fa a salvarla.

Le persone che vivono lì piangono e sono disperate, ci raccontano le scene come se fosse un film. Abbiamo cercato di tranquillizzare una signora che piangeva tanto, ha detto che ieri sera era con Marco e la figlia al bar e stamattina non c’erano più… Ci ha abbracciato chiedendoci perché siamo andati lì e per fortuna siamo riusciti a farla distrarre un attimo.

C’è moltissimo ancora da fare, chi può andare non ci pensi due volte: i vigili hanno bisogno di aiuto. Mi sono emozionato molto, perché, in quelle scene, ho visto Gaza: sembravano zone di guerra e non di terremoto.
Mentre toglievamo le macerie su una scala c’era un ragazzo seduto piangendo perché ha perso lo zio. Tanta tristezza e tanto dolore.
Mi sembravano davvero le scene che vedo sulla Siria.
Se Dio vuole torneremo anche domani per aiutare i nostri connazionali terremotati.

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