The Economist: ‘Nonostante l’assedio, Hamas riesce a governare la Striscia di Gaza’.

La rivista britannica, “The Economist” ha affermato che il popolo di Gaza e Hamas, che governa la Striscia di Gaza, continuano a resistere all'assedio imposto loro da quattro anni e che fanno del loro meglio per affrontare la situazione economica. 

Nel rapporto di “The Economist”, si riporta che i tunnel al confine con l'Egitto sono aumentati e che, grazie ad essi, è possibile rispondere a varie necessità della gente di Gaza – malgrado chi lavori con i “tunnel” invece lamenti l'esiguità degli introiti.

Nel rapporto si dichiara che, la maggioranza degli articoli che si possono trovare nella Striscia di Gaza sono prodotti artigianalmente, in casa, o sono stati introdotti per altre vie. Il prezzo di un sacchetto di cemento è sceso 10 volte, mentre due anni fa costava 80 $.

Il cemento è per la ricostruzione di alcune delle quattromila abitazioni della Striscia di Gaza distrutte nell'aggressione israeliana contro Gaza.

The Economist riporta che, nonostante le sofferenze derivanti dall'assedio imposto da Israele, la popolazione di Gaza registra una situazione migliore della Cisgiordania – governata dall'Autorità Nazionale Palestinese .

Per fare un esempio: la benzina che viene erogata per via dei tunnel con l'Egitto, costa ben 1/3 rispetto rispetto a Ramallah.

Anche l'assistenza sanitaria, gratuita a Gaza, è migliore di quella garantita in Cisgiordania. Un'operazione di trasferimento (o importazione) per via dei tunnel può avvenire più rapidamente e può essere più semplice della burocrazia israeliana che in Cisgiordania praticamente ha paralizzato il movimento dei palestinesi.

A Gaza i prezzi sono più bassi e ancora a Gaza esistono diverse fonti di sostentamento previste dal governo di Hamas e dall'Onu, presso i quali oltre 10.000 palestinesi di Gaza sono impiegati. Poi, vi sono i tunnel, da cui s'importano anche le automobili. Ad esempio, un palestinese di Gaza che acquisti un'automobile marca Hyundai, la rivende anche per 13.000 $. 

“In 14 mesi – continua The Economist -, il governo di Hamas è stato in grado di ripulire gran parte dei detriti, e dei relativi devastanti effetti, dell'attacco israeliano”.

L'Università islamica di Gaza, colpita pesantemente come café e negozi di Gaza, ha ripreso a funzionare.

Le banca di proprietà di Hamas a Gaza, invece, sopravvive grazie a rimesse informali, poiché su di essa vigono le sanzioni economiche statunitensi.

The Economist ammette che l'isolamento politico in cui vive Gaza si ripercuote all'esterno. L'Egitto risente del fallimento nel rapporto tra Hamas e Fatah, in nuce sin dall'ascesa di Hamas nel territorio.

Hamas, da parte sua, ha dichiarato di essere in grado di governare Gaza, anche con il muro di acciaio in costruzione dall'Egitto e diretto a chiudere le zone dove ora si trovano i tunnel. Questo soffocherà Gaza, già assediata.

Conclude The Economist che Hamas di fatto ha ottenuto ed ottiene successi nella sua gestione della Striscia di Gaza, anche con le quotidiane incursioni israeliane.

(Fonte: Islam Today, 27 aprile 2010)

Traduzione per Infopal a cura di Elisa Gennaro

 

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