Tratta di esseri umani: la polizia colombiana smantella organizzazione per lo sfruttamento sessuale di minorenni gestita da ex-militare israeliano

Medellin (Colombia)-Mintpressnews.com. Una vasta organizzazione dedita allo sfruttamento sessuale di minorenni gestita da israeliani è stata smantellata dalla polizia colombiana all’inizio di questa settimana (la settimana scorsa, ndr), con una storia che ha scioccato la Colombia e gran parte dell’America Latina, mentre ha ricevuto ben poca attenzione da parte dei media occidentali più importanti. La rete era attiva dal 2011 e praticamente “reclutava” giovani ragazze minorenni in situazioni di difficoltà economiche o di abuso domestico per indurle a lavorare come “schiave sessuali” al servizio dei turisti israeliani che visitavano la Colombia.

Le autorità colombiane hanno iniziato ad indagare la rete per lo sfruttamento sessuale nel 2016 a seguito dell’omicidio del cittadino israeliano Shay Azran avvenuto nella città colombiana di Medellìn. Si è ben presto appurato che l’assassino di Azran era un altro cittadino israeliano, Assi Ben Mush, un ex-militare dell’IDF conosciuto per il suo coinvolgimento in passato sia in problemi di droga che nel traffico di esseri umani, all’inizio degli anni 2000. Tuttavia Mush non è mai stato arrestato per l’omicidio di Azran.

Man mano che le autorità approfondivano le indagini sulle attività di Mush e mentre indagavano sull’omicidio, hanno scoperto che egli era il proprietario di un ostello a Cartagena, in Colombia, e che era anche uno dei coordinatori dei pacchetti “turistici” venduti esclusivamente ad uomini israeliani in viaggio in Colombia.

Secondo fonti giudiziarie citate ne El Colombiano, i pacchetti turistici venduti da Mush e dai suoi collaboratori riguardavano uomini israeliani – la maggior parte di loro uomini d’affari o uomini che avevano terminato di recente il servizio di leva obbligatorio nell’IDF – che venivano portati ad alcune feste in una serie di locali come ostelli, hotel, case di campagna e yacht, nelle quali l’attrazione principale era lo sfruttamento sessuale di ragazze minorenni ed il consumo massiccio di stupefacenti ed alcol. I luoghi nei quali si compiva lo sfruttamento offrivano alloggio e servizi soltanto a turisti israeliani, pratica che è sorprendentemente comune nelle frequentate destinazioni turistiche del Sudamerica.

Mush era stato espulso dalla Colombia nel novembre dell’anno scorso dopo che la polizia fece irruzione in un imponente festa del sesso e durante il quale sono state trovate droghe illecite. In quel momento, le autorità avevano già appurato l’esistenza della rete e dei suoi complici.

Come risultato della pluriennale indagine, 14 cittadini israeliani risultavano far parte della rete assieme a due colombiani, uno dei quali era un funzionario di polizia. Fino ad ora, sebbene siano stati emessi 16 mandati d’arresto, solo sette sono stati eseguiti, cinque israeliani ed i due colombiani. Si è accertato che la rete si estendeva in varie città colombiane – Santa Marta, Medellìn e Cartagena – ed all’inizio è stata difficile da intercettare poiché coloro che gestivano la rete nascondevano le loro reali attività dietro commerci legittimi come hotel e stabilimenti termali.

La polizia colombiana ha individuato la rete ricercando nello specifico ragazze minorenni colombiane, particolarmente vulnerabili, nelle zone con presenza di scuole – soprattutto quelle in situazioni economiche difficili o che vivevano in case nelle quali gli abusi domestici erano comuni –  e quindi facilmente attirabili nella rete. Le ragazze minorenni avrebbero ricevuto tra i 200.000 e i 400.000 pesos colombiani (circa tra i 63 ed i 126 dollari) per ogni incontro con uomini israeliani che si trovavano all’estero. Inoltre, le ragazze erano obbligate a far parte di un gruppo WhatsApp chiamato “Purim” – un nome puramente di facciata riferito alla festività ebraica – nelle quali venivano spinte e minacciate e quindi richieste verso le zone frequentate da turisti israeliani.

Delocalizzazione degli affari.

La polizia colombiana ha notato che i movimenti e le altre attività degli israeliani coinvolti nella rete suggeriscono che il gruppo potrebbe essere attivo non solo entro i confini della Colombia, ma anche nel resto dell’America Latina, e quindi la presenza di trafficanti di sesso illegale gestita da israeliani in altri paesi dell’America Latina è una reale possibilità.

Questa rete è soltanto quella più recente per la prostituzione minorile gestita da stranieri che sia stata smantellata dalla polizia colombiana. Sempre quest’anno, in ottobre, lo statunitense Michael Edward Fanale è stato arrestato per il suo ruolo in una operazione di traffico sessuale nella città di Cartagena. Il gruppo di Fanale coinvolgeva molti altri cittadini americani, così come anche cittadini di nazionalità tedesca ed argentina.

Tuttavia, come sottolinea anche lo stesso governo israeliano, Israele è stato recentemente luogo di un “grave fenomeno di tratta di esseri umani per la prostituzione” dato che migliaia di donne sono state importate in Israele dai paesi in via di sviluppo ed obbligate a prostituirsi da gruppi di criminali. La polizia israeliana ha stimato che nel 2003, al culmine di queste operazioni, furono vittime di traffico 3.000 donne in un solo anno, provenienti per la maggior parte dall’Europa dell’Est e fatte entrare clandestinamente in Israele attraverso l’Egitto.

Da notare che il traffico sessuale in Israele si dice sia calato drasticamente negli anni 2010 e 2011, proprio quando la ora smantellata rete di prostituzione minorile era stata installata in Colombia da Mush.

Dato che le autorità colombiane hanno suggerito che altre reti come queste gestite da israeliani siano attive in tutto il Sudamerica, sembra che il calo del traffico di esseri umani in Israele abbia spinto i criminali israeliani a spostare le loro attività illecite all’estero, nascondendosi dietro le sembianze di turismo per portare con loro la clientela.

Traduzione per InfoPal di Aisha Tiziana Bravi