Tribunale israeliano decreta evacuazione e demolizione di 8 edifici palestinesi a Gerusalemme Est

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Gerusalemme. Domenica, un tribunale israeliano ha decretato l’evacuazione e la demolizione di otto edifici palestinesi a Gerusalemme Est.

I residenti del sobborgo di Semiramis, a Gerusalemme Est, localizzato nella stessa area del check-point di Qalandia, devono auto-demolire le proprie abitazioni entro il 1° agosto, secondo quanto stabilito dalla sentenza del tribunale. La motivazione addotta dal tribunale sionista è che gli edifici sono di proprietà ebraico-israeliana dal 1971.

Il tribunale ha imposto anche una multa di 49 mila shekel (12.667 dollari) ai proprietari palestinesi. Gli edifici sono costituiti da 23 appartamenti che ospitano 107 persone.

Un gruppo di Palestinesi comprò un pezzo di terra nel 2002, con regolare registrazione dell’atto di compra-vendita da parte delle parti coinvolte e in forma ufficiale. Successivamente, Israele confiscò 10 mila metri quadri di terra durante la costruzione del Muro dell’Apartheid, e i proprietari si rivolsero ai tribunali sionisti per fare appello contro l’annessione del terreno. In quel momento nessuna organizzazione o individui ebrei israeliani rivendicarono diritti di proprietà sulla terra.

Nel 2004, i proprietari del terreno costruirono otto edifici residenziali e nel 2010 un gruppo di coloni ebrei iniziò a rivendicarne la proprietà, affermando che partiva dal 1971, producendo documenti e ricevendo il sostegno di Arieh King, presidente della Israel Land Fund, un gruppo che lavora per l’insediamento di ebrei in terra palestinese.

I proprietari degli appartamenti sono: Kamil Abd al-Qadir, Akram Abu Shalbak, Hamdi al-Rajabi, Jabir Khader, Ismail Khadir, Jamal Abu Leil, Omar Maaluf, Najih al-Rajabi, Muhammad Abu Shalbak e Said Abu Shalbak.

Fonte: Ma’an