Tribunale israeliano stabilisce che i coloni possono pregare a al-Aqsa: la rabbia dei musulmani

Gerusalemme-Quds Press. La decisione di un tribunale israeliano di consentire ai coloni ebrei di recitare preghiere alle porte della moschea di al-Aqsa ha provocato rabbia su vasta scala tra i palestinesi questo lunedì.

Il presidente del Consiglio Superiore Islamico a Gerusalemme, Sheikh Ekrema Sabri, ha affermato: “Il tribunale israeliano non ha giurisdizione per prendere tali decisioni. La moschea di al-Aqsa è solo per i musulmani e qualsiasi decisione che mina le sue posizioni causerà ampie tensioni nella regione”.

Nel frattempo, il Mufti di al-Aqsa, Mohammed Hussein, ha dichiarato: “al-Aqsa è solo per i musulmani e nessuno all’infuori di loro ha il diritto di recitare preghiere o praticare i propri rituali religiosi. Non è la prima volta che i tribunali israeliani prendono tali decisioni”, osservando che la prima sentenza di una corte israeliana che ha permesso ai coloni di celebrare i loro rituali all’interno della moschea di al-Aqsa fu nel 1975.

Da parte sua, il governo palestinese di accordo nazionale ha definito la sentenza come un “pericoloso precedente”, avvertendo che ciò potrebbe portare ad “alta tensione” tra i palestinesi.

Domenica, un tribunale israeliano nel Negev ha stabilito che chiunque ha il diritto di pregare in qualsiasi strada in Israele, a condizione che ciò non pregiudichi i diritti degli altri.

Il giudice, che ha accusato i fedeli musulmani di molestare i coloni ebrei, ha anche affermato che pregare all’ingresso della moschea di al-Aqsa è “la migliore prova del controllo israeliano dell’area”.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.