Trump firmerà il decreto esecutivo che definisce l’ebraismo come una nazionalità

Independent.co.uk. Donald Trump sottoscriverà un decreto esecutivo che definirà a tutti gli effetti l’ebraismo come una nazionalità, non soltanto una religione, in quella che la Casa Bianca ha definito come una legge che servirà per combattere l’antisemitismo nei campus universitari statunitensi.

Questa mossa è stata criticata dai sostenitori della libertà di espressione, preoccupati dal fatto che una designazione più ampia di antisemitismo possa essere utilizzata per limitare le critiche al governo israeliano.

Il decreto amplierà la definizione di antisemitismo secondo il governo federale il quale darà l’incarico che venga utilizzato per far rispettare le leggi contro la discriminazione nei campus universitari, come hanno dichiarato numerosi funzionari statunitensi alla Associated Press.

Lo stesso presidente USA ha fatto uso della solita retorica antisemitica, commentando a proposito degli ebrei e del denaro.

In ogni caso, però, si è anche strettamente allineato con Israele, ad esempio spostando l’ambasciata USA da Tel Aviv a Gerusalemme e ribaltando la politica quarantennale del governo a proposito delle colonie israeliane in Cisgiordania, affermando che non le considera più incompatibili con il diritto internazionale.

Si attende che Trump impartisca ordini al Dipartimento per l’Educazione di considerare la definizione di antisemitismo dell’Alleanza Internazionale per la Memoria dell’Olocausto, che può includere quindi anche le critiche ad Israele, quando si troverà a dover valutare le denunce di discriminazione ai sensi del Titolo VI della Legge sui Diritti Civili.

La ridefinizione afferma che, tra i reati di antisemitismo, vi può essere “colpire lo stato di Israele”. Ma un funzionario ha dichiarato alla Associated Press che il decreto non ha lo scopo di limitare la libertà di espressione e non è intesa a reprimere il movimento BDS (Boycott, Divestment and Sanctions).

Il governo di Israele ha esortato i suoi alleati a porre un freno al movimento di boicottaggio dato che quest’ultimo ha causato numerose tensioni poiché si diffonde nei campi universitari degli USA. I sostenitori del movimento hanno negato di essere antisemiti, precisando che essi criticano le politiche del governo israeliano nei confronti dei Palestinesi, non gli ebrei.

Un altro dirigente ha affermato che il decreto è una risposta all’aumento allarmante degli episodi antisemiti registrati nelle università USA e vorrebbe permettere agli studenti ebrei discriminati per motivi religiosi le stesse possibilità alle quali hanno avuto accesso gli studenti di colore vittime del razzismo.

La propaganda dei suprematisti bianchi nei campus universitari degli Stati Uniti è aumentata del 7 percento rispetto all’anno accademico precedente, finito a maggio, secondo la Anti-Defamation League’s Centre on Extremism.

Mr. Trump è stato incoraggiato a firmare il decreto da Jared Kushner, suo genero e consulente di lungo corso della Casa Bianca, secondo quanto riportato sul New York Times.

La Coalizione Ebraica Repubblicana ha celebrato quanto avvenuto, con il suo presidente, l’ex-senatore Norm Coleman, che lo ha descritto come “un momento veramente storico ed importante per gli ebrei americani” e dicendo che Mr. Trump è stato “il presidente più a favore degli ebrei” di tutta la storia americana.

Traduzione per InfoPal di Aisha Tiziana Bravi