Tutu ha incontrato il Centro Al-Mizan per i diritti umani.

Gaza – Infopal. La missione Onu per le indagini sul massacro di Beit Hanoun del novembre 2006, mercoledì sera hanno incontrato una delegazione del Centro per i Diritti Umani "Al-Mizan".

La missione, guidata dall’Arcivescovo sudafricano Desmond Tutu e dalla professoressa Christine Jenkiz, si trova attualmente a Gaza per indagare sul bombardamento israeliano contro l’abitazione della famiglia al-Athamnah, a Beit Hanoun, in cui 19 civili palestinesi furono uccisi, tra cui 7 bambini e 6 donne.

Il 15 novembre del 2006, a Ginevra, il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite decise di inviare una commissione di inchiesta nella Striscia di Gaza.

L’arrivo della delegazione Onu è stata ritardata fino a qualche giorno fa, a causa del rifiuto israeliano a concedere i visti di entrata. Alla fine, il 27 maggio, la missione è riuscita a passare dal valico di Rafah, che collega l’Egitto con la Striscia.

I membri del Centro al-Mizan hanno informato la delegazione Onu della situazione generale a Gaza e delle aggressioni israeliane ancora in corso. Hanno poi aggiunto che la seconda Intifada, scoppiata nel settembre del 2000, a seguito della "passeggiata provocatoria" di Sharon sulla Spianata delle Moschee, a Gerusalemme, era una protesta pacifica, una sollevazione popolare (come la prima, esplosa nel 1987, ndr) repressa nel sangue da Israele.

La delegazione di "Al-Mizan ha poi parlato dell’operazione militare "Nuvole d’Autunno": un mese (ottobre-novembre 2006) di inaudita violenza e terrorismo israeliano contro la popolazione civile, culminato con il massacro di Beit Hanoun. Ben 104 palestinesi trovarono la morte e altri 346 furono feriti. A ciò si aggiunsero distruzioni contro infrastrutture, terreni e proprietà. Il 3 novembre, inoltre, una protesta di donne venne bombardata dalle forze israeliane, provocando la morte di una cittadina e il ferimento di altre 7.

"Al-Mizan" ha anche ricordato altre "operazioni" dell’esercito israeliano contro Gaza: Operazione Arcobaleno, a Rafah, nel sud della Striscia, contro un corteo pacifico.

Notizie correlate:  29-05-2008:
"Desmond Tutu, inviato Onu nella Striscia di Gaza per indagare su strage Beit Hanoun: ‘Ciò che ho visto va oltre l’umana comprensione’."

http://www.un.org/apps/news/story.asp?NewsID=26807&Cr=palestin&Cr1=

L’arcivescovo Desmond Tutu: «L’assedio di Israele a Gaza è illegale», in http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=75861:

L’arcivescovo sudafricano Desmond Tutu si è detto traumatizzato dalle condizioni nella Striscia di Gaza dopo mesi di sanzioni da parte di Israele. L’attivista di religione anglicana, al quale fu conferito il premio Nobel per la pace nel 1984, ha sottolineato che la zona è diventata «desolata e allarmante» come conseguenza della carenze di carburante e dei generi di prima necessità. Ha aggiunto che lo stato ebraico dovrebbe alleggerire il blocco. Israele impose le sanzioni lo scorso anno, a seguito del colpo di stato che portò Hamas ad assumere il controllo della Striscia di Gaza. Il blocco è stato inasprito nei mesi recenti, in rappresaglia ai lanci di razzi dei militanti palestinesi. Nel corso di una conferenza stampa, Tutu ha annunciato di aver rivolto un appello ai leader del movimento integralista islamico per mettere fine agli attacchi. Tutu è stato a Gaza questa settimana nell’ambito di una commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite che indaga su un bombardamento israeliano del novembre 2006, in cui persero la vita diciotto civili.

E in http://www.misna.org/news.asp?a=1&IDLingua=2&id=215372:

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STRISCIA DI GAZA
28/5/2008   19.26
DESMOND TUTU, “ASSEDIO DI GAZA ENORME VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI”
Giustizia e diritti umani, Standard

Il blocco di Gaza è “un assedio illegale” e costituisce una “enorme violazione dei diritti umani”: lo ha detto l’arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, a capo della missione del Consiglio dell’Onu per i diritti umani incaricata di indagare sulle violazioni israeliane nel territorio palestinese e sull’uccisione di 19 civili provocata da un raid aereo israeliano l’8 novembre 2006 a Beit Hanun. Al termine della seconda giornata di sopralluoghi, volti a stilare un rapporto che sarà presentato alla riunione del Consiglio a settembre, Tutu – che ha incontrato ieri l’ex primo ministro Ismail Haniye – ha detto che i membri della missione sono “devastati” da ciò che hanno appreso durante i colloqui con i sopravvissuti all’attacco, definito “un’esperienza che non si augurerebbe al proprio peggior nemico”. Lo scorso febbraio l’esercito israeliano aveva chiuso l’inchiesta sulla strage – che aveva causato la morte, tra gli altri, di cinque donne e otto bambini – attribuendola a “problemi tecnici” dei radar dell’artiglieria. Le dichiarazioni di Tutu giungono poche ore dopo la pubblicazione del rapporto annuale di Amnesty International sulla tutela dei diritti umani; nel documento l’organizzazione accusa Israele di commettere “ripetute aggressioni sia nella Striscia di Gaza che in Cisiordania in un clima di totale impunità”. Secondo il rapporto, “oltre la metà dei palestinesi uccisi nel conflitto sono civili disarmati che nulla hanno a che fare con le violenze”, mentre oltre 300 bambini palestinesi si trovano in stato di detenzione “in spregio a tutte le convenzioni internazionali”. Decine di pagine di documentazione che evidenziano il perpetrarsi delle violazioni da parte di Israele che ha prontamente, e come più volte accaduto in passato, provveduto a rigettare tutte le accuse a suo carico.
[AdL]

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