UE chiede ad Israele di fermare demolizione di villaggio palestinese

Bruxelles – MEMO. L’Unione Europea ha chiesto ad Israele di fermare la demolizione delle strutture residenziali palestinesi nella Valle del Giordano occupata. La richiesta è arrivata dopo che le forze israeliane hanno distrutto, la scorsa settimana, la comunità beduina palestinese nel villaggio di Khirbet Humsah, nella Cisgiordania occupata, per la seconda volta in tre mesi, lasciando diverse famiglie senza dimora.

“Questa demolizione su larga scala è un altro esempio della deplorevole politica di confisca e distruzione”, ha affermato Sven Kühn von Burgsdorff, rappresentante dell’UE nei Territori palestinesi.

Anche il portavoce dell’UE, Peter Steno, ha criticato la demolizione e ha chiesto ad Israele di fermare la pratica. “La confisca, la demolizione delle strutture a Hamsa al-Foqa e lo sfollamento di circa 60 persone confermano la tendenza deplorevole nonostante il #COVID19 e gli obblighi [di Israele] come potenza occupante ai sensi del diritto [internazionale] umanitario”, ha scritto su Twitter.

I 130 abitanti di Khirbet Humsah hanno giurato che resteranno sulle loro terre. Le tende ed i rifugi per animali nel villaggio sono stati rasi al suolo a novembre, ma i residenti sono tornati subito dopo.

“Non ci muoveremo da qui, resteremo qui”, ha affermato Ibrahim Abu Awad. “Se demoliscono, ricostruiremo”. Lui ed altri beduini del villaggio hanno affermato che il loro timore è che i coloni israeliani si impossessino della terra.

In un comunicato stampa della scorsa settimana, il gruppo israeliano per i diritti umani B’Tselem ha affermato che la demolizione di Khirbet Humsah è stata “insolitamente grande”. L’organizzazione ha accusato Israele di cercare “di trasferire con la forza le comunità palestinesi per impossessarsi delle loro terre”.

B’Tselem, che il mese scorso ha descritto Israele come uno “stato di apartheid”, ha sottolineato che le forze israeliane hanno confiscato “13 tende che ospitavano 11 famiglie di 74 membri, inclusi 41 minorenni; due delle famiglie si erano trasferite temporaneamente nell’area di Furush Beit Dajan dopo che le loro case erano state demolite a novembre del 2020”.