Un responsabile egiziano: a breve verrà risolto il problema dei palestinesi bloccati ai valichi.

Un responsabile egiziano di spicco ha confermato che il problema dei 350 palestinesi bloccati “per problemi di sicurezza”, in maggioranza di Hamas e di altri fazioni, sta per essere risolto. Entreranno quindi nella Striscia di Gaza.

In una dichiarazione alla stampa riportata oggi dal giornale locale al-Quds, il responsabile ha spiegato che l’occupazione israeliana ha promesso di non ostacolare i cittadini attualmente bloccati che entreranno attraverso il passaggio di al-Ouja e poi da quello di Eretz, a Beit Hanoun.
E aggiunto che sono in corso "sforzi per riaprire il valico di Rafah".

Ha poi aggiunto che "non ci sono possibilità che l’Egitto, o qualsiasi altro paese arabo, possa ospitare nel prossimo futuro trattative inter-palestinese tra Hamas e Fatah. Ciò a causa del clima attuale", anche se l’Egitto sta lavorando "per preparare il terreno per questo dialogo, perché crede che sia l’unico mezzo per risolvere i problemi interni palestinesi".

Congelato lo scambio dei detenuti.

Per quanto riguarda la questione dello scambio dei detenuti palestinesi con il soldato Gilad Shalit in mano a forze della resistenza, il responsabile egiziano ha fatto sapere che al momento la questione è "congelata" e che, dopo gli incidenti di Gaza, a giugno, non ci sono movimenti in tal senso.

Il responsabile egiziano ha parlato della proposta, presentata dal uno dei vice-ministri ministri israeliani, Haim Ramon, rivolta a Omar Sulaiman, capo dei servizi d’intelligence egiziani, durante il loro ultimo incontro al Cairo, diretta alla costruzione di una rete di sicurezza alla frontiera egiziana-israeliana che impedisca l’ingresso illegale di armi e droga dal Sinai. E ha spiegato: "La parte israeliana propone in continuazione questo argomento, in particolare negli ultimi tempi, a seguito dell’aumento delle operazioni di ingresso illegale dal Sinai in Israele. Noi stiamo studiando l’argomento, ma fino ad ora non abbiamo preso decisioni perché deve esserci un accordo tra le due parti".

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