Una legge israeliana di persecuzione e terrore

palestinian-children-protesting-confronting-israeli-soldiers-near-nabi-saleh-4-superman-costumeMemo. Di Omar Khamaisi. Il parlamento israeliano (Knesset) ha approvato una nuova legge “anti terrorismo” nella sua seconda e terza valutazione mercoledì 15 giugno. Si tratta di una legge che entrerà in vigore il 1° di novembre del corrente anno. Una commissione ministeriale ha rigettato più di 150 appelli contro la suddetta legge, disposta da rappresentanti dei servizi segreti israeliani, esercito, autorità anti-terrorismo, ministero della giustizia, consiglio giuridico del governo e altri. In ogni caso l’essenza della nuova normativa è la sicurezza.

La legge sostituisce la Disposizione di prevenzione anti terrorismo del 1948, di finanziamento di attentati terroristici del 2005 e di procedure criminali riguardanti la detenzione di sospettati contro la sicurezza del 2006. Inoltre cambia e modifica gli articoli relativi alle procedure di emergenza che sono state rinforzate a partire dal Mandato Britannico del 1945.

Nel definire gli atti terroristici che coinvolgono singoli o organizzazioni, la legge stabilisce le procedure giudiziarie e quelle per custodia cautelare, detenzione e reclusione; disposizioni amministrative concernenti la confisca, l’ispezione e l’attuazione di misure restrittive collettive o individuali; procedimenti investigativi; sottolinea il potere dello Shabak (il servizio di sicurezza israeliano) e il suo ruolo nel mettere in pratica la legge; stabilisce la confisca di proprietà correlata al terrorismo, e stila una lista nera di individui e organizzazioni.

La pericolosità di questa legge risiede nello sforzo di Israele di bollare ogni azione palestinese volta alla liberazione o alla fine dell’occupazione come “terrorismo”. E’ uno sforzo volto a  danneggiare la resistenza del popolo palestinese e a minare il crescente supporto internazionale e la sempre maggiore solidarietà alla causa palestinese. La nuova disposizione autorizza le agenzie governative a prendere di mira attivisti politici, specialmente quelli le cui opinioni o azioni politiche differiscono dal maggioritario consenso a Israele. Così viene minato il principio di libero dibattito politico e attivismo da parte di chi la pensa diversamente. Tutto questo danneggia chi supporta la causa palestinese in Cisgiordania, Gaza e Israele perché viola i loro diritti in termini di ruolo pubblico, movimenti sociali, parte politica e associazioni non profit.

L’opposizione più promettente a questi diritti essenziali è chiarita dalla scarsità di definizioni e terminologia vuota di significato usata nel testo di legge, come “organizzazione terroristica, membro di un’organizzazione terroristica, atto di terrorismo, supporto all’organizzazione terroristica e al servizio di un’organizzazione terroristica”. L’ambiguità delle definizioni è volta a creare incertezza riguardo alla realtà degli atti.

Vi è una grossa differenza tra una persona comune che ammette di voler far parte di una certa “organizzazione terroristica” e un membro reale di quella organizzazione. Il primo può averlo affermato sotto pressioni sociali, politiche o per paura. Accusare una persona di volersi affiliare ad un gruppo terroristico è pericoloso in quanto l’accusato non ha possibilità di difendersi.

I tre anni di carcere per chiunque venga ritenuto colpevole di supportare un attacco terroristico o un’organizzazione terroristica, esprimendo loro ammirazione, sventolando la loro bandiera, o cantando il loro motto sono attualmente previsti dalla legge penale israeliana, ma sono stati incorporati anche nella nuova legge anti terrorismo.

Sembra incredibile che questa legge consideri ogni gruppo, umanitario, scolastico, economico, sociale, religioso, educativo o politico -organizzazioni vietate dalla legge del 1945 (Emergency Law)- come “organizzazioni terroristiche” e così destini gli individui a scontare pene per terrorismo, specialmente se l’intento del loro lavoro è quello di aiutare le persone. Sotto la nuova legislazione israeliana il Movimento Islamico, il Movimento per la Terra, il Movimento per i Prigionieri, l’Iqraa, l’Organizzazione per il Soccorso Umanitario e Hiraa per la recitazione del Corano, che sono state interdette in via provvisoria, rientrano nella stesa categoria di Daesh, Al-Qaeda, Hamas, Hezbollah e il fronte Al-Nusra.

Aspetti più importanti della nuova legge

  1. Etichetta più di 250 tra organizzazioni internazionali e locali come terroristiche
  2. Chiunque sia a capo di una presunta organizzazione terroristica verrà incarcerato per 25 anni
  3. Chiunque lavori con una presunta organizzazione terroristica verrà incarcerato per 10 anni
  4. Chi è sospettato di organizzare attacchi terroristici può essere interrogato per 96 ore senza poter vedere un giudice o sapere se/quando verrà rilasciato e senza un monitoraggio da parte di un giudice. L’unica autorità con potere su di loro è lo Shabak
  5. I sospettati possono essere imprigionati fino a 35 giorni senza una notifica di priorità al giudice; qualunque detenzione che prolunghi tale periodo deve essere notificata e approvata dal giudice.
  6. La detenzione per sospetti atti terroristici può essere rinnovata senza dover recarsi in tribunale
  7. Gli avvocati della difesa non possono incontrare più di un cliente al giorno, né i sospettati possono incontrare un altro avvocato dello stesso studio legale
  8. Chi è accusato di preparare un attentato terroristico verrà incarcerato per minimo 30 anni
  9. Le disposizioni non sono riducibili o limitabili
  10. La corte può tenere in considerazione qualunque testimone o dichiarazione di persone non riconosciute dalla corte come testimoni
  11. Ai comandanti della polizia regionale viene dato il potere di limitare o porre restrizioni a qualunque attività che venga ritenuta correlata o finalizzata al terrorismo o ad organizzazione terroristiche
  12. La legge prescrive ulteriori procedimenti autoritari nelle investigazioni di sospetti che abbiano violato la sicurezza, in quanto permette l’uso di una lunga lista di prove durante il processo. Questo mina l’arrivo dei prigionieri nell’istituzione giudiziarie e indebolisce la posizione dell’avvocato in merito alla richiesta di fornire delle prove. Inoltre mina la possibilità, dove il sospettato voglia difendersi dalle accuse o rispondere alle accuse di cui è sospettato durante la detenzione amministrativa, quando una certa organizzazione viene etichettata come terroristica o quanto le procedure di confisca della proprietà del sospettato vengono effettuate.

Riassunto

Credo che l’approvazione di questa legge sia una mossa per legalizzare l’autoritarismo, in quanto chiunque etichettato dalla stato come indesiderabile verrà legalmente classificato come terrorista. La legge definisce procedure generali e ordinarie che allargano il circolo della violenza in una spirale illogica e inaccettabile, dove individui rispettabili e organizzazioni possono essere ritenute terroristiche persino se non hanno nessun legame con finalità terroristiche, terroristi o il terrorismo in generale.

Le autorità israeliane stanno dando un ampio potere senza un serio meccanismo di controllo, consentendo loro di adottare misure severe contro persone organizzazioni senza alcuna vera supervisione giudiziaria, solo sulla base di sospetti e senza dare loro la minima possibilità di difendersi. Questo dà alle istituzioni israeliane il potere di interferire nel discorso politico e nella libertà di organizzazioni e individui. Quello che è più importante è che la legge legalizza l’uso della detenzione amministrativa illegale e altre disposizioni, ridefinendo tali pratiche come “normali” a dispetto di altri ordini di emergenza. Lungi dall’essere una legge anti terrorismo, ha tutte le apparenze di una legge “di persecuzione e terrore”.

Traduzione di Marta Bettenzoli