‘Venerdì della rabbia’ a Hebron, l’esercito reprime la manifestazione: 9 feriti

Al-Khalil (Hebron) – InfoPal e Maan. La “Giornata della rabbia” degli abitanti Hebron contro l'occupazione è stata repressa con la consueta violenza da parte delle forze israeliane, che hanno sparato proiettili di gomma contro i manifestanti.

Fonti mediche palestinesi hanno reso noto che l'aggressione ha causato almeno nove feriti; inoltre, quattro attivisti internazionali e due palestinesi sono stati arrestati.

Operatori del Palestinian Red Crescent hanno riferito che i feriti, colpiti da proiettili di gomma (con cuore di metallo, ndr), sono stati trasferiti negli ospedali di Hebron e di Al-Ahli.

L'esercito israeliano ha dichiarato che anche cinque agenti di polizia di frontiera sono stati feriti.

La manifestazione, indetta nell'anniversario del massacro alla moschea di Ibrahim, del 25 febbraio del 1994 (*), chiedeva la riapertura di una delle strade principali della città, la “Strada dei Martiri (Shuhada)”.

I manifestanti, che sventolavano bandiere palestinesi al grido di “Abbasso l'occupazione!” e “Hebron è palestinese”, chiedevano di riaprire la strada, un tempo sede del mercato cittadino, al transito dei palestinesi.

Tra coloro che hanno inalato i gas lacrimogeni ci sono stati il governatore di Hebron Kamel Hamid e tutti i giornalisti che hanno coperto l'evento. Il reporter della “Palestine TV”, Sari al-Ewaiwi, è stato colpito alla mano sinistra da una granata.

La gente ha anche inneggiato ai diritti delle popolazioni dell'Egitto, della Tunisia e della Libia, e ha condannato la politica americana nei confronti degli insediamenti. 

Le forze israeliane hanno cercato di respingere la protesta, formando un muraglione umano. Alcuni dei manifestanti sono riusciti a entrare nella strada, rifiutandosi di andarsene, ma, secondo quanto ha dichiarato un portavoce del gruppo “Gioventù contro gli insediamenti”, i soldati li hanno presi a calci.

Alcuni dei circa 1.000 manifestanti, tra cui attivisti israeliani e stranieri, hanno lanciato pietre contro le truppe, che hanno risposto con lacrimogeni, granate assordanti e proiettili di gomma.

Hebron, la più grande città palestinese in Cisgiordania, è anche sede di circa 600 coloni ebrei ultra-ortodossi, la maggior parte dei quali vive nei dintorni di “Shuhada Street”.

Nel 2003, la Corte suprema di Israele ha accolto un appello dei commercianti palestinesi, ordinando lo sfratto dei coloni e la riapertura del mercato, ma tale ordinanza non è mai stata eseguita.

Al-Khalil (Hebron), 25 febbraio, ore 10.

InfoPal e Pal.info.

La “Gioventù contro le colonie” di Hebron ha lanciato un appello per una protesta di massa, oggi, lungo la strada dei Martiri: “Venerdì della rabbia”, questo è il nome dato alla manifestazione.

La “Strada dei Martiri” è sotto il controllo delle forze di occupazione, che la chiusero al transito dei palestinesi dopo (*) il massacro nella moschea di Ibrahim, nel 1994, perpetrato da un colono israeliano, Baruch Goldstein, membro del movimento terrorista Kach. Nell'attacco, vennero uccisi 29 fedeli musulmani, e altri 125 rimasero feriti.

“Gioventù contro le colonie” ha chiesto alla popolazione di partecipare a tre marce che partiranno contemporaneamente da tre moschee: Ali al-Bakka’, al-Ras e Sahaba.

Oltre ai residenti, al corteo si uniranno attivisti stranieri e dignitari nazionali.

(Foto: Maan)

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