Video bambini picchiati da soldati di Tsahal.

Riceviamo e pubblichiamo.

Un nuovo video su YouTube – girato il 15 agosto da un attivista
americano al checkpoint di Ras at-Tira (Qalqiliya) – mostra
l’ennesimo episodio di violenza gratuita dei valorosi soldatini di
Tsahal ai danni di civili palestinesi, molto spesso, come in questo
caso, bambini inermi ed innocenti.
Nel video si possono vedere tre ragazzini palestinesi a bordo di un
carretto trainato da un asino che al checkpoint vengono fermati da
due soldati israeliani; uno di loro, una soldatessa, ad un certo
punto comincia a picchiarli e, prima di rimandarli indietro, sputa
loro contro, mentre il suo collega – secondo il racconto dell’autore
del video – raccoglie delle pietre da terra e le tira contro il
carretto che si allontana.
E’ da ricordare che il villaggio di Ras at-Tira, con una popolazione
di 445 Palestinesi, è completamente circondato dal muro
di "sicurezza" da tre lati, e le uniche uscite sono vigilate da
cancelli e checkpoint presidiati dai soldati.
Un "incidente" che si aggiunge ai tanti episodi di maltrattamenti e
di aggressioni immotivate di cui sono vittime i Palestinesi ai
checkpoints, che, oltre ad ostacolare gravemente gli spostamenti
delle persone e il traffico delle merci, costituiscono una ulteriore
causa diretta di ferimento e di morte di civili innocenti.
Tra i tanti, vorrei ricordare il caso di Radi Alwahash, 18 anni,
morto il 29 giugno ad un checkpoint tra Gerusalemme e Betlemme,
perchè all’ambulanza che lo trasportava (un ambulanza israeliana!)
era stato impedito di passare e di raggiungere l’ospedale di
destinazione per non meglio identificati "motivi di sicurezza".
Quegli stessi, fantomatici motivi di "sicurezza" che giustificano, a
parere di chi comanda in Israele, e cioè i militari, il permanere di
ben 532 checkpoints e ostacoli vari nella West Bank, con un
incremento pari al 41,5% rispetto all’agosto del 2005 (dati OCHA
aggiornati al 7 agosto).
Nella realtà, come è evidente, i checkpoints sono situati non già
alle frontiere con Israele, ma piuttosto ben all’interno della
Cisgiordania, riducendola ad un insieme di bantustan senza o con
pochi e difficoltosi collegamenti tra loro, con l’unico fine di
opprimere e di rendere ancora più miserevoli le condizioni di vita
dei Palestinesi.
E, all’occorrenza, di permettere ai valorosi soldatini israeliani di
sfogare il proprio razzismo e le proprie pulsioni aggressive ai danni
di alcuni ragazzini indifesi.
www.palestinanews.blogspot.com
url video:
http://www.youtube.com/watch?v=0bdbA2Ka3Bo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.