Video-intervista a bimbi di mamma kamikaze.

Nella piena consapevolezza della strumentalizzazione mediatica che giornali e tv fanno delle notizie palestinesi e delle manipolazioni operate dal Memri, un centro che produce "scorretta informazione" ad uso e consumo di servizi, redazioni, ecc., e veicolate ad hoc "in certi momenti e non in altri", rimane la perplessità per il video di cui segnaliamo il link a piè di pagina.

Se fosse veramente una "produzione palestinese" della tv di Hamas, Al-Aqsa,, con i contenuti dei dialoghi che appaiono in sottotitolazione, e aventi per protagonisti due orfani piccini, ci sarebbe veramente da chiedersi quale strategia comunicativa, quale messaggio l’emittente sta veicolando e quale uso sta facendo di due creature che la vita ha già molto ferito.

Certo, ad onor di cronaca, la situazione potrebbe essere ribaltata, con i bambini israeliani che alla domanda "quanti palestinesi ha ucciso tua madre (o tuo padre)" rispondono: "cinque", con l’unica differenza che la madre (o il padre) è viva perché li ha ammazzati con un mitra, da un elicottero, con un drone teleguidato ecc. Ma tale notizia non sarebbe probabilmente mai stata pubblicata né avrebbe fatto il giro delle redazioni giornalistiche mondiali. Come accadde per le foto delle bambine israeliane che "firmavano" i missili che avrebbero ucciso coetanei libanesi o palestinesi, che nessuna testata pubblicò mai ma che, grazie a internet, molti poterono vedere.

 
Riceviamo dal Forumpalestina e pubblichiamo.
Come una velina israeliana vecchia di una settimana diventa notizia di agenzia
La disinformazione strategica e la inquietante subalternità delle redazioni italiane
 
Una notizia vecchia di una settimana rimbalza oggi su tutte le agenzie. Si tratta della segnalazione fatta il 14 marzo dal famigerato Memri (Middle East Media Research Inistitute, un centro organizzato dai servizi di disinformazione strategica ufficiali di Israele) e rilanciato dall’agenzia ufficiale israeliana Ynetnews di un video in cui a due bambini palestinesi vengono fatte delle domande sulla loro mamma morta in un attentato suicida.
Qui a seguito il testo della trasmissione nella traduzione fatta però dagli israeliani del Memri:
 
Durante la trasmissione della tv di Hamas, un intervistatore sorridente annuncia: “Parliamo ora con i due figli della martire della jihad Rim Al-Riyashi: Dhoha e Muhammad”.
Quindi si rivolge con voce gentile alla bambina e le chiede: “Dhoha, vuoi bene alla mamma? Dov’è andata la mamma?”.
E la piccola risponde: “In paradiso”.
“E cosa ha fatto la mamma?”, chiede l’intervistatore.
“Ha fatto martirio”, risponde la bambina.
“Ha ucciso degli ebrei [yahud], vero? E quanti ebrei ha ucciso la mamma?”
“Così” risponde il maschietto, mostrando la mano aperta.
“Quanti, così?”, insite l’intervistatore, e Muhammad risponde: “Cinque”.
Sollecitata a recitare qualcosa, la bambina dice poi a memoria: “Nel nome di Allah clemente e misericordioso, quando verrà l’ausilio di Allah e la vittoria, e vedrai le genti entrare in massa nella religione di Allah, glorifica il tuo Signore lodandolo e chiedigli perdono: in verità Egli è colui che accetta il pentimento” [Corano, inizio della Sura 110 “L’Ausilio”].
L’intervista si chiude con l’intervistatore che si rivolge alla piccola Dhoha e le chiede: “Vuoi andare dalla mamma?”, e lei risponde: “Sì”.
 

Questa è l’intervista trasmessa dalla televisione palestinese. Non nascondiamo la nostra perplessità sull’uso televisivo dei bambini in ogni società ed in ogni quadrante del pianeta, ma non possiamo che denunciare con forza come sia passata una settimana dalla diffusione della velina israeliana e oggi tutte, ma proprio tutte, le agenzie e i siti online ripetano a pappagallo come se fosse una novità quella che è sostanzialmente una vecchia velina dell’istituto di disinformazione strategica israeliana il Memri.
E’ una sensazione penosa quella che se ne ricava ma è anche il segnale inquietante dell’influenza delle agenzie israeliane e della scarsa indipendenza etica e professionale dell’informazione in Italia. Una notizia vecchia di una settimana è una notizia vecchia anche se la mandano gli israeliani. E’ così o così dovrebbe essere in tutte le redazioni.
Adesso si capisce perchè sparano a cannonate mediatiche contro ogni manifestazione di solidarietà con il popolo palestinese. Ma non ci hanno intimidito fino ad oggi nè ci faremo intimidire in futuro.
 
22 marzo 2007

 

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