1.300 Palestinesi sono stati colpiti da proiettili di gomma nel mese di ottobre

12122510_10154297306800760_4774023562101102714_nBetlemme-Ma’an. Domenica scorsa, il ministero della Salute dell’Anp ha dichiarato che oltre 1.300 Palestinesi sono stati colpiti da proiettili di gomma dall’inizio del mese. Almeno 75, poi, sono stati colpiti da colpi di arma da fuoco solo nelle giornata di domenica. Tra questi, 53 al check-point di Huwarra, a sud di Nablus, e 20 durante gli scontri a Tulkarem, anche con  i cosiddetti proiettili ad espansione.

A Ramallah un palestinese è stato ferito da un proiettile, mentre un ragazzo di appena 13 anni è morto: il minore si aggiunge ai 13 palestinesi già uccisi nel corso dell’ultimo mese.

La Mezza Luna Rossa, nella mattinata di domenica, ha dichiarato che altri 77 Palestinesi sono stati feriti con proiettili di gomma, mentre 208 sono rimasti intossicati in seguito all’eccessiva inalazione di gas lacrimogeni.

Sin dall’inizio del mese si protraggono violenti scontri, dovuti alle rappresaglie dell’esercito e dei coloni in seguito all’uccisione di quattro israeliani in due diversi attacchi, ai primi di ottobre.

La tensione, però, si accumulava da settimane, soprattutto a  causa delle severe restrizioni imposte ai Palestinesi che volevano accedere alla Moschea di Al Aqsa (terzo sito sacro  dell’Islam) durante le festività ebraiche.

Sabato, il gruppo palestinese per i diritti umani, al-Haq, ha espresso la propria preoccupazione: i territori palestinesi occupati sarebbero, infatti, “al limite”.

Il gruppo ha puntato il dito contro “l’arbitrario ed eccessivo uso della forza da parte di Israele contro i Palestinesi, che possono essere uccisi impunemente”.

Ha anche condannato le continue aggressioni ad opera dei coloni israeliani, “sempre più frequenti e violente” negli ultimi giorni, riportando casi di sparatorie, pestaggi, danneggiamenti alle proprietà e incendi dolosi in campi coltivati.

Traduzione di Romana Rubeo