10 corpi trovati fra le macerie mentre la vita torna lentamente nelle strade di Gaza

I Palestinesi tornano nei mercati di Gaza mercoledì per rifornirsi di viveri (MaanImages)

Gaza-Ma’an. 10 corpi sono stati estratti dalle macerie nella Striscia di Gaza, mercoledì, quando i residenti hanno approfittato del secondo giorno di cessate il fuoco di 72 ore per valutare i danni causati da oltre un mese di implacabile aggressione israeliana.

Fonti mediche hanno detto che 10 corpi sono stati trovati quando le squadre mediche hanno potuto accedere alle rovine precedentemente off-limits secondo Israele, che ha imposto una “zona cuscinetto” di oltre il 44 per cento della Striscia di Gaza durante l’attacco. Prima la zona comprendeva il 17 per cento della Striscia.

Fonti di al-Shifa, il più grande ospedale della Striscia di Gaza, hanno riferito che cinque dei corpi sono stati estratti dalle macerie delle case nella zona di Abu Halawa di Rafah nel sud della Strisciadi Gaza, e dovevano ancora essere identificati.

Il ritrovamento di questi ultimi cadaveri porta il totale delle vittime dell’aggressione israeliana, durata quattro settimane, ad almeno 1.885, di cui 430 bambini e 79 anziani.

Il ministero della Sanità stima che 9.567 persone siano rimaste ferite, tra cui 2.878 bambini e 374 anziani.

L’agenzia delle Nazioni Unite per la protezione dell’Infanzia, UNICEF, ha dichiarato martedì che circa 400.000 bambini soffrono di disturbi da stress post-traumatico.

“Se tu avessi sette anni, avresti vissuto le due guerre precedenti e l’ultima escalation, che è peggio dell’aggressione 2008-2009 e del 2012”, ha spiegato Pernille Ironside, capo dell’ufficio di Gaza, in una conferenza stampa.

“Come possiamo pensare che genitori e tutori si prendano cura dei loro bambini e li facciano crescere in modo positivo e amorevole quando loro stessi riescono appena a vivere da esseri umani? La gente ha perso interi nuclei della propria famiglia in un colpo solo”, ha aggiunto in una dichiarazione presso le Nazioni Unite a Ginevra.

“Come può una società far fronte a questo? Questa è una profonda, profonda, profonda ferita”.

Nonostante le sfide future, la maggior parte degli abitanti di Gaza mercoledì hanno approfittato della tregua dalla violenza tornando alla vita normale, almeno per ora.

Migliaia delle 485.000 persone costrette da Israele ad abbandonare le proprie case durante l’aggressione di terra sono tornate a casa per il secondo giorno, anche se funzionari dell’OLP indicano che quasi 6.000 strutture sono state completamente demolite e 32.150 abitazioni danneggiate, molti hanno trovato devastazione invece della loro vita precedente.

Ramadan Abu Khusa, un residente di Gaza che è tornato a casa, si è ritrovato senzatetto, e ha raccontato a Ma’an che ha messo una tenda sulle macerie della sua casa “per custodire ciò che ci era rimasto”.

“Quando siamo tornati, abbiamo trovato le nostre case distrutte. Le hanno trasformate in macerie”.

Abu Khusa, che era fuggito da casa sua con 15 suoi familiari, ha detto che circa 70 case appartenenti a suoi parenti erano state completamente distrutte nel nord della Striscia di Gaza, che ha subito il peso dell’aggressione di terra israeliana.

“Quando siamo fuggiti, non abbiamo portato niente con noi, neanche vestiti o denaro. Non ci aspettavamo queste macerie”, ha detto Abu Khusa, aggiungendo che avevano preso solo bandiere bianche con cui camminavano mentre scappavano.

Abu Khusa ha detto che la zona era completamente irriconoscibile quando sono tornati.

Nel centro di Gaza, nel frattempo, i negozi hanno riaperto i battenti, i mercati sono invasi dai clienti, e i taxi sono tornati nelle strade.

Anche se i negozianti hanno dovuto rimanere chiusi durante il periodo delle spese di metà luglio dell’Eid al-Fitr generalmente affollato, molti hanno riaperto perché i clienti hanno affollanto i mercati locali per fare scorta in vista di un futuro incerto dopo la fine del cessate il fuoco di venerdì mattina.

Nonostante il ritorno di un certo livello di normalità nelle strade, è chiaro che il danno subito dalle infrastrutture di Gaza avrà bisogno di molti anni per essere risistemato.

La fornitura di energia elettrica mercoledì ha raggiunto le 2-3 ore al giorno nella maggior parte delle zone, dopo essere scesa a zero ore al giorno in gran parte della Striscia di Gaza, quando Israele ha bombardato l’unica centrale elettrica, il 29 luglio.

L’autorità per l’elettricità di Gaza ha fatto sapere che ci sarebbe voluto almeno un anno per riparare il danno e riportare Gaza alla sua precedente media di erogazione elettrica giornaliera – circa otto ore.

Traduzione di Edy Meroli