100 mila israeliani hanno manifestato chiedendo le dimissioni di Olmert e Peretz.

Tra i 100 e i 200 mila israeliani hanno manifestato in piazza Rabin, a Tel Aviv, ieri sera, nella prima protesta nazionale per le dimissioni del premier Ehud Olmert e del suo ministro della difesa, Amir Peretz. La richiesta dei cittadini è arrivata dopo la pubblicazione del rapporto Winograd sulle responsabilità israeliane nella guerra contro il Libano, l’estate scorsa.

Il quotidiano Ha’aretz ha riportato che ieri sera lo scrittore Meir Shalev ha gridato dal palco: "Primo ministro Ehud Olmert, ci avevi detto che lavoravi per noi. Sei licenziato!". "Amir Peretz, avevi detto che il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, non avrebbe mai più dimenticato il tuo nome. Ebbene, neanche noi".

"Tu servi il popolo, il popolo non serve te", è quanto gridava il padre di un soldato israeliano ucciso nel guerra dell’estate scorsa, secondo quanto riportato dalla BBC. Dietro di lui, uno striscione diceva: "Chi ha fallito vada a casa", mentre la folla ripeteva: "Dimissioni ora".

Shalev ha proseguito: "Non sai come fare la guerra ma sei ugualmente incompetente a fare la pace. Grazie alla guerra in cui ti sei stupidamente buttato, abbiamo capito cosa accade dopo 40 anni di occupazione. Questo è il risultato. A casa, arrivederci e buona liberazione".

L’organizzatore della manifestazione, Uzi Dayan, presidente del movimento Tafnit (‘Cambio di direzione’) ha arringato la folla: "La Commissione Winograd ha detto chiaramente: Olmert, hai fallito". E ha aggiunto: "Il primo ministro si rifiuta di ammettere le proprie responsabilità e di dimettersi,  perciò sta minando le fondamenta della democrazia. Olmert, non perdere tempo, non rimandare all’estate, fai la cosa giusta e va a casa".

La manifestazione ha coinvolto attivisti di tutti gli schieramenti politici – da Meretz, sinistra, a Yeshiva, destra.

Le manifestazioni a seguito della guerra del Kippur, nel 1973, hanno contribuito a rovesciare il governo della premier Golda Meir e del suo ministro della difesa Moshe Dayan, accusati di aver mal gestito il conflitto.

Un’altra manifestazione di massa, nel 1982, dopo i massacri di Sabra e Chatila, in Libano, hanno costretto il ministro della difesa dell’epoca, Ariel Sharon, a dimettersi.

Il sito online Ynet ha riferito tuttavia che la storica organizzazione israeliana Peace Now, promotrice della manifestazione dell’82, ha criticato la protesta di ieri, in quanto "non offriva alternative alle dimissioni di Olmert". "Se Olmert dicesse: ‘Rimango premier e porta avanti il processo di pace’, ci andrebbe bene". E ha aggiunto: "La manifestazione di ieri serve gli interessi della destra, perché se il governo si dimettesse, andrebbero al potere i falchi di destra del Likud, guidati da Benjamin Netanyahu".

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