Una ‘terribile malattia mentale’
A 'terrible disease of the mind'

di Zaid Nabulsi – per The Jordan Times

By Zaid Nabulsi – for the Jordan Times

Avevo perduto i guanti in un caffé a Ginevra, e quando c’è tanto freddo non è per niente facile girare in moto senza i guanti. Così, mentre pagavo per un nuovo paio con la carta di credito, l’addetto – che, come già  sapevo, proveniva da Israele – mi chiese che significato aveva il mio cognome. Dissi che il nome si riferiva a Nablus, la città d’origine della mia famiglia. Improvvisamente, egli sembrava molto disorientato. Lo si vedeva in viso.
I lost my gloves one day in a coffee shop in Geneva , and I tell you, it's difficult to ride a motorcycle without them when it's really cold. So as I was paying for a new pair with a credit card, the salesman – who I knew was from Israel – asked me what my family name means. I told him that it relates to the city of Nablus where my family is originally from. Suddenly,the most bewildered look got plastered on his face.

«Nablus? Mai sentito. Dove si trova? – mi chiese, e poi, fingendo un ritorno di memoria, aggiunse  –  Ah! Shkheim, vorrà dire?» Io non ho mai e poi mai voluto imparare i nomi che i sionisti utilizzano, pescandoli dall’oblio dei tempi, allo scopo di cancellare la nostra identità. E infatti  quel nome non mi disse nulla. Ora toccava a me. A mia volta, conoscendo la sua provenienza, gli chiesi: «E lei? Da dove viene?» Sorrise. Mentre sorrideva, imitai quella stessa espressione di disorientamento che avevo appena visto sul viso suo: «Israele? – gli chiesi – Dove si trova?»
“Where is Nablus ?” he asked, “I've never heard of it”. Then he pretended to remember. “Ah, Shkheim you mean?” With my insistence not to learn these ugly sounding names that the Zionists have dug up from oblivion to erase our identity, that name certainly didn't ring a bell . Now it was my turn. Although I knew where he was from, I asked: “And you're from?” As he smiled, I replicated the look on his face moments ago. ” Israel ? Where is that?”
Poi, dopo una breve pausa: «Ah! Vorrà dire la terra di Canaan. Palestina.» Infatti, se vogliamo rifarci alla Bibbia, non c’è mai stata una terra di Israele, e con odiosa enfasi, da chutzpah, gliel’avevo fatto capire molto chiaramente.
Then after a brief pause: “Ah, the land of Canaan you mean. Palestine .” You see, if you want to get biblical, there was never such a thing as Israel , and I made that very clear to this gentleman with obnoxious chutzpah..
Eccoci, improvvisamente: la mia famiglia che proviene da un luogo di nome Shkheim, e il mio interlocutore che ora è palestinese. Le vie del Signore sono ben misteriose, ma a Lui va il mio ringraziamento sentito, che tra le sue grazie Egli non mi abbia fatto chiamare Zaid Shkheimy.
So here we were all of a sudden; my family descended from a place called Shkheim, and this guy became a Palestinian. God does work in mysterious ways, but I still thanked Him for His small mercies; that at least my name was not Zaid Shkheimy.
I guanti mi scaldavano le mani sul manubrio, ma il mio cuore era ancora gelido. Non sopporto i ladri, né di guanti né di altre cose.
While the gloves warmed up my grip on the bike, my heart was still frozen.  I just cannot stand thieves who steal your gloves, or any other kind of thieves.
Poi la questione mi apparve molto chiara. Il Sionismo è una malattia; ci vuole molto di più di un’ideologia, per quanto distorta, per far sì che la gente ragioni in questo modo. Per inculcare un tale modo di pensare, ci vuole un salto che ci porti ben oltre il consueto, dal punto di vista morale. Il Sionismo non è semplicemente un fenomeno politico; nella sua essenza si intravede un’immagine del mondo profondamente turbata, il frutto di una terribile malattia mentale.
Then it finally dawned on me. Zionism is a sickness, for it takes much more than just a twisted ideology to make people think like that. It requires a profound leap of immorality of a higher order to instill this mentality in your followers. Zionism is not merely a political movement, but in its essence represents a deeply disturbed view of the world, resulting from a terrible affliction of the mind.

La negazione dell’esistenza di una comunità così vivace come la società palestinese dei primi anni del ventesimo secolo, e la caratterizzazione della Palestina quale «terra senza popolo per un popolo senza terra», rappresentano una grave forma patologica di cecità.
Indeed, to deny the existence of a vibrant community such as the Palestinian society in the early 20th century and describe Palestine as “a land without a people for a people without a land” is a serious blinding ailment.

Nell’affermazione di diritti di proprietà relativi a terre occupate migliaia di anni prima con la stessa certezza di coloro l’hanno occupato fino al giorno prima si trova l’arroganza allo stato puro.
To assert property claims over real estate after thousands of years with the same certainty of title as if one resided there yesterday is the essence of arrogance.

Descrivere nei termini di una sorta di ‘ritorno’ l’immigrazione coloniale in Palestina di un popolo europeo che non ha alcun legame dimostrabile con gli israeliti dell’antichità, i cui avi storicamente documentati peraltro non hanno mai messo piede su queste terre, non è che un uso distorto o storpiante del termine ‘ritorno’.
To describe the colonial immigration to Palestine of a European people with no proven historical link to the ancient Israelites – and whose great, great recorded ancestors have never set foot there – as some kind of a “return” to that land is a distorted misapplication of the verb to “return”.

Rimproverare e considerare irragionevoli i palestinesi che rigettarono il piano di spartizione del 1947 – che consegnò agli ebrei, proprietari soltanto del 7 per cento delle terre, ben la metà della Palestina – indica una labilissima percezione di ciò che è aritmeticamente giusto. Con le guerre, le espulsioni, i massacri ai danni del popolo, l’occupazione fisica delle case di quella stessa gente, il successivo scippo del 78 per cento della Palestina non è che un furto della più bell’acqua.
To blame the Palestinians for being unreasonable in rejecting a partition plan in 1947 which gave the Jews, who only owned 7 per cent of the land, an astounding half of Palestine, is an arithmetical impairment.  To eventually grab 78 per cent of Palestine through war, evict the population through massacres and then live in their same houses is unashamed theft.

Dichiarare che la concertata estirpazione di centinaia di villaggi palestinesi nel 1948 non mai avuto luogo, e poi denunciare quegli storici israeliani che hanno svelato tale verità, definendoli ebrei che si odiano, rivela un attitudine alla falsificazione compulsiva.
To deny the orchestrated eradications of hundreds of Palestinian villages in 1948 and then denounce the Israeli historians who later exposed this truth as self-hating Jews is compulsive forgery.

Affermare che l’essere scampati agli orrori del nazismo possa giustificare l’assassinio, l’espulsione e lo schiacciamento di un altro popolo innocente, è da disabili morali.
To claim that having escaped the horrors of the Nazis is a justification for the murder, expulsion and occupation of another, guiltless, people is moral incapacity.

Fare leggi che stabiliscono che ogni residente polacco, newyorkese o brasiliano, se ha la benedizione di una madre ebrea, abbia anche il diritto di ‘tornare’ in Palestina (pur non sapendo dove quel luogo sta sulla carta geografica, a differenza di chi ha dovuto lasciarla, di chi ora abita in uno squallido campo per rifugiati, di chi ancora possiede la chiave della propria casa, là) non è altro che razzismo.
To legislate that any resident of Poland, New York or Brazil, who happens to be blessed with a Jewish mother (yet cannot point to Palestine on the map), has a right to “return” and settle in Palestine, unlike someone who has been expelled from his own land, confined to a squalid refugee camp and still holds the keys to his house, is racism.

Incolpare Dio per lo scippo e l’occupazione delle terre altrui facendosi forte con l’affermazione ch’Egli abbia promesso quella terra soltanto agli ebrei, e promuovere solennemente il mito di una terra promessa dall’Onnipotente ai figli prediletti, quale movente di reato, è follia.
To blame God for the theft and occupation of someone else's land by claiming that it was He who had pledged this land exclusively to the Jews, and to seriously promote the myth of a land promised by the Almighty to His favorite children as an excuse for this crime, is insanity.

Sottrarre ricchezze dal mondo intero per compensare le atrocità subite per mano dei nazisti, e nel frattempo rifiutarsi di riconoscere anche la più semplice colpa in merito alla catastrofe che colpì il popolo palestinese, con la negazione a quel popolo di ogni compensazione per ciò che era accaduto, o diritto di rimpatrio, è l’obbedienza al capriccio che nasce dalla perversione.
To milk the pockets of the entire world for the atrocities of the Nazis, while stubbornly refusing a simple admission of guilt, let alone compensation or repatriation, for the catastrophe that befell the Palestinian people, is perverted conceit.

Insistere col ricatto, per mezzo di costosi musei e di una interminabile serie di produzioni cinematografiche aventi come tema le sofferenze degli ebrei sotto Hitler, di 70 anni fa, mentre si infligge ai palestinesi di oggi la sorte toccata agli ebrei del ghetto di Varsavia, è schizofrenia acuta.
To keep blackmailing the world with expensive museums and endless movies of the plight of the Jews under Hitler 70 years ago, while at the same time inflicting on the Palestinians today the fate of the Jews of the Warsaw ghetto, is acute schizophrenia.

Imporre sulla civiltà occidentale la colpa collettiva per l’Olocausto e criminalizzare ogni legittimo dibattito storico sulla natura e sull’entità di tale avvenimento, che desta orrore, e violenza delinquenziale.
To impose collective guilt on the Western civilization for the Holocaust and to criminalize all legitimate historical debate of the nature and extent of that horrific event is thuggery.

Incarcerare il popolo palestinese in gabbie degradanti, distruggere la vita economica di questo popolo, confiscare le sue terre, la sua acqua, sradicare i suoi alberi, per poi condannare la loro legittima resistenza definendola terrorismo, e compiere la vendetta nei confronti delle famiglie dei kamekazi con il radere al suolo le loro case con la dinamite, è crudeltà sadica.

To incarcerate the Palestinian people inside degrading cages, destroy their livelihoods, confiscate their lands, steal their water and uproot their trees, and then to condemn their legitimate resistance as terrorism, and to exact vengeance on the innocent families of suicide bombers by punishing them with the dynamiting of their homes is sadistic cruelty.

Descrivere come ‘generosa’ l’offerta fatta ai palestinesi dell’80 per cento del 22 per cento del 100 per cento di quella terra che in origine appartiene a loro, è comico, nel senso shylockiano e macabro del termine.
To describe the offer of giving the Palestinians 80 per cent of 22 per cent of 100 per cent of what is originally their own land as a “generous” offer is macabre Shylockian humor.

Credere di avere il diritto, accordato da Dio, di continuare ad umiliare i palestinesi sotto la minaccia delle armi, facendoli fare delle code che durano ore  per poter passare da un loro villaggio al prossimo, costringere le madri di questo popolo di partorire ai posti di blocco, significa la predisposizione alla bestialità.
To believe that you have the God- given right to continue to humiliate the Palestinians at gunpoint by making them queue for hours to move between their villages, forcing their mothers to give birth at checkpoints, is a predisposition to bestiality.

Radere al suolo il campo di Jenin senza che la gente l’abbia lasciato, per poi negare il fatto che un reato sia stato compiuto, è sintomatico del delirio.
To flatten the camp of Jenin on its inhabitants' heads and deny any wrongdoing is a severe delusional disorder.

Costruire un enorme muro di separazione che taglia la strada che porta il contadino alla propria terra e il bambino alla propria scuola, e, così facendo, rubare ulteriori terre con il muro che procede liberamente a zig-zag attraverso le terre palestinesi, è immoralità che non conosce penitenza.
To build a huge separation wall which disconnects farmers from their farms and children from their schools, while stealing even more territory as the wall freely zigzags and encroaches on Palestinian land is unrepentant immorality.

Lasciare sulla terra negli ultimi 10 giorni di una guerra perduta in Libano più di un milione di bombe a grappolo, soltanto allo scopo di assassinare e mutilare i civili ignari, è depravazione assassina.
To leave behind, in the last 10 days of a losing war in Lebanon , more than one million cluster bombs which have no purpose except to murder and maim unsuspecting civilians is murderous depravity.

Credere che il mondo intero vuol farti fuori, e denunciare come antisemita chiunque condanni le politiche razzistiche dello Stato di Israele, addirittura quando chi critica sia, come nel passato più recente, il pacificatore Jimmy Carter, è isterica paranoia collettiva.
To believe that the entire world is out to get you, and to denounce any critic of the racist policies of the state of Israel as an anti-Semite, the latest victim being none other than peace-making Jimmy Carter, is hysterical mass paranoia.

Detenere, nel mondo non-nucleare arabo che ti circonda, più di 200 testate nucleari capaci di ridurre in ceneri l’intero pianeta, e avere anche l’arsenale più micidiale del mondo, e nel frattempo chiedere dagli altri compassione, è la forma più pura di sindrome del falso vittimismo.
To possess, in the midst of a non-nuclear Arab world, more than 200 nuclear warheads capable of incinerating the whole planet, in addition to having the most lethal arsenal of weaponry on earth, while continuing to demand sympathy, is the ultimate false victimization syndrome.

E, oggi, assediare per 18 mesi la striscia di terra più densamente popolata del mondo per soffocare gli abitanti, già in precedenza esuli e già in precedenza poveri, richiedendo da loro che acconsentano, silenziosamente, sia pure lentamente, a migliore vita, e poi, se non ci stanno a queste condizioni, punirli bombardando le loro scuole, le loro moschee, lo loro ambulanze, i loro ospedali, con armi internazionalmente proibiti, gas velenosi, compiendo il massacro più brutale della storia moderna che abbia mai giunto i teleschermi, mentre si fissa il mondo nella palla degli occhi e si dice: sì l’abbiamo fatto per difenderci, significa che si è entrati fase critica di una psicosi pericolosa; è follia purissima.
And today, to blockade the world's most densely populated strip of land for 18 months, suffocate its already displaced and miserable inhabitants by asking them to die a slow death, and then punish them for refusing to die silently by deliberately bombing their schools, mosques, hospitals and ambulances with internationally prohibited weapons and poisonous gasses in the ugliest televised massacre of children in modern history, all the while looking the world in the eyes and claiming that this is an act of self-defense, is a critical stage of dangerous psychosis, and is pure, unadulterated madness.

Sì, e se quel commesso, nella tranquilla e pacifica Ginevra, si sente poco sicuro di sé quanto si sentirebbe appunto un ladro – per cui si rifiuta di riconoscere il nome della città più grande della Cisgiordania, sottoposta alla brutale occupazione militare firmata dalla propria nazione d’origine – si tratta, tristemente, di un’ulteriore istanza di quella stessa malattia mentale, che è contagiosa ed è, in ultima analisi, letale.
Yes, and for that salesman in peaceful Geneva to be as insecure as a common thief to refuse to acknowledge the name of the largest West Bank city under his country's brutal military occupation is, sadly, more of the same infectious and ultimately fatal disease of the mind.

L’autore è avvocato, socio dello studio Nabulsi & Associates. Ha scritto questo articolo per The Jordan Times.
The writer is an attorney, partner in Nabulsi & Associates law firm. He
contributed this article to The Jordan Times.
14 gennaio 2009

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.