Ramallah-Ma’an. Venerdì, le forze israeliane hanno ferito 12 giovani palestinesi con proiettili d’acciaio e proiettili ricoperti di gomma durante gli scontri nel campo profughi di al-Jalazun a nord di Ramallah.
Tre Palestinesi sono stati feriti da proiettili veri e altri nove con proiettili d’acciaio rivestiti di gomma. Sono stati portati a un policlinico palestinese, con lesioni lievi o moderate.
Gli scontri sono scoppiati vicino al muro che Israele sta costruendo per bloccare l’accesso palestinese all’insediamento illegale israeliano di Beit El.
Secondo quanto riportato, dei giovani palestinesi hanno lanciato pietre e bottiglie vuote contro i soldati israeliani, che hanno sparato proiettili veri e proiettili d’acciaio rivestiti di gomma.
Proprio a al-Jalazun, due settimane fa, migliaia di Palestinesi parteciparono al funerale di un giovane nel cimitero del campo.
Ali Mahmoud Safi, di 20 anni, il 25 marzo morì a seguito delle ferite provocate dai colpi sparati dalle forze israeliane durante una protesta vicino a Ramallah, una settimana prima, e venne sepolto nel cimitero di al-Shuhada (martiri) all’interno del campo.
Mahmoud Mubarak, capo di un comitato popolare nel campo profughi di al-Jalazun, ha detto che il campo è “sistematicamente e in modo innaturale” attaccato da Israele, e che ci sono scontri quotidiani e ferimenti.
Mubarak ha aggiunto che Safi è il primo martire di quest’anno e che altri quattro vennero ucciso l’anno prima.
Safi fu colpito il 18 marzo con un proiettile “tutu” calibro 0,22 che gli trafiss il petto e gli provocò una grave emorragia interna, portandolo alla morte una settimana dopo.
Altri otto Palestinesi vennero feriti durante l’attacco israeliano contro i manifestanti.
Traduzione di Edy Meroli