Cisgiordania-PIC. Oltre 100 palestinesi sono rimasti feriti dopo che le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno fatto irruzione nella città di Azzun, a est di Qalqilya, e a Nablus, nella Cisgiordania occupata settentrionale, hanno rivelato fonti mediche lunedì sera.
La Società palestinese della Mezzaluna Rossa di Nablus ha affermato che un giovane ha riportato ferite da arma da fuoco all’addome, mentre altri sette sono stati feriti con proiettili di metallo rivestiti di gomma e 13 hanno subito l’inalazione di gas lacrimogeni.
I soldati hanno preso d’assalto la città con l’obiettivo di fornire protezione a diversi autobus con decine di coloni a bordo, diretti al sito religioso della “Tomba di Giuseppe”.
A Azzun, nel distretto di Qalqiliya, 92 palestinesi sono rimasti feriti durante scontri (*) con le forze israeliane che hanno chiuso il cancello principale, bloccando il movimento della popolazione locale in entrambe le direzioni.
Durante gli scontri sono stati segnalati almeno cinque feriti da arma da fuoco.
Nel frattempo, un gruppo di coloni si è radunato all’ingresso della città e ha attaccato i residenti locali che stavano protestando contro la chiusura israeliana.
I giornalisti palestinesi sono stati duramente picchiati e presi a pietrate dai coloni mentre seguivano gli eventi.
Fonti israeliane hanno affermato che diversi soldati sono rimasti feriti dopo essere stati presi di mira con una bottiglia molotov durante gli scontri.
(*) Nel linguaggio militare, gli scontri avvengono tra eserciti o gruppi armati di pari forze. Tra Tsahal, l’esercito israeliano, e la Resistenza o i gruppi di giovani palestinesi che rispondono alle aggressioni dell’occupante israeliano non c’è parità di forze. Pertanto, riportiamo tra virgolette il termine scontri/scontro, per non indurre i lettori meno informati a pensare che in Palestina sia in atto un conflitto/guerra tra attori con eserciti, armamenti e forze paritarie.