14 palestinesi uccisi nei campi profughi in Siria

Ramallah – Ma’an. Un rapporto di Wafa news, del governo palestinese, ha riferito che ieri, lunedì 6 giugno, 14 rifugiati palestinesi sono stati uccisi e altri 43 sono rimasti feriti. 

Le vittime facevano parte di un grande gruppo di al-Yarmok, un campo profughi palestinese non autorizzato della capitale siriana, Damasco.

Essa porta il lutto di circa 23 morti palestinesi, avvenute domenica a seguito dei colpi sparato dall'esercito israeliano sulla linea del cessate il fuoco sulle Alture del Golan.

Incolleriti per il fallimento dei tentativi dei leader del campo di organizzare manifestazioni sulla Naksa, l’anniversario dell’occupazione israeliana della West Bank, di Gaza, e delle Alture del Golan, circa 100mila manifestanti hanno attaccato il quartier generale del Fronte popolare per la liberazione della Palestina – Comando generale.

I militanti del Fplp-Cg hanno aperto il fuoco sui membri del gruppo, successivamente portati all’ospedale del campo per ricevere cure mediche. Secondo il rapporto, lo staff dell’ospedale ha dichiarato che 14 di loro erano morti.

Durante gli scontri, i manifestanti hanno sparato sul quartier generale del Fplp-Cg e hanno chiesto la condanna del gruppo per aver utilizzato armi sulla folla.

Domenica, centinaia di persone si sono riunite sulla linea del cessate il fuoco, tra Siria e Israele, sulle Alture del Golan, e hanno cercato di varcare la frontiera con una marcia di rifugiati palestinesi e loro sostenitori, chiedendo la fine dell’occupazione israeliana della West Bank, di Gaza e delle Alture del Golan, avvenuta durante la guerra del 1967, 44 anni fa.

La televisione siriana ha comunicato che i soldati israeliani hanno sparato al gruppo disarmato, uccidendo 23 persone, mentre Israele afferma che dieci manifestanti sono stati uccisi da mine siriane lungo la linea del cessate il fuoco.

L’evento era una replica delle proteste commemoranti la Nakba del 15 maggio 1948, quando circa 800mila palestinesi furono espulsi dalle proprie case e villaggi durante gli scontri che accompagnarono la proclamazione dello stato di Israele. 


 

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