140 bambini palestinesi nelle carceri israeliane subiscono gravi violazioni

Ramallah-Days of Palestine. Il Palestinian Prisoners Club ha affermato che le autorità di occupazione israeliane continuano a prendere di mira i bambini palestinesi, utilizzando una serie di strumenti per perseguirli, violare la loro infanzia e deprivarli dei loro diritti più elementari, soprattutto attraverso le sistematiche operazioni di detenzione. Queste operazioni costituiscono una parte centrale della struttura di violenza dell’occupazione, che ha colpito migliaia di minorenni nel corso dei decenni.

In un rapporto divulgato a inizio di aprile, in occasione della Giornata del Bambino palestinese, celebrata il 5 aprile di ogni anno, il Club ha dichiarato che le autorità di occupazione israeliane hanno arrestato circa 140 minorenni.

Dall’inizio di quest’anno e fino alla fine di marzo 2021, le autorità di occupazione israeliane hanno arrestato circa 230 minorenni, la maggior parte dei quali provenienti da Gerusalemme. Gli arresti di bambini a Gerusalemme costituiscono una delle questioni più gravi che devono affrontare gli abitanti del luogo, a seguito della sistematica e ripetuta presa di mira dei bambini.

Sempre secondo il rapporto, questi bambini non vengono rilasciati né su cauzione, né vengono trasferiti agli “arresti domiciliari”, poiché l’occupazione israeliana ha cercato negli ultimi anni di convertire le case delle loro famiglie a Gerusalemme in una vera e propria “prigione”, e questo problema ha creato grandi difficoltà familiari, e a livello sociale.

Il rapporto ha anche affermato che, negli ultimi anni, e in particolare con l’inizio della rivolta popolare nel 2015, le autorità di occupazione hanno intensificato i loro crimini contro i bambini, compresi gli arresti che, nel 2015 sono stati 2000, la maggior parte dei quali a Gerusalemme.

Il numero di arresti tra i minorenni, dal 2015 fino alla fine di marzo 2021, è stato di oltre 7.500. Una parte di loro è stata arrestata nel 2015 e condannata a diversi anni o all’ergastolo.

L’occupazione israeliana compie gravi violazioni contro i minorenni prigionieri dal momento del loro arresto e detenzione, il che contraddice quanto stipulato in molte convenzioni per la protezione dei bambini, attraverso il loro arresto sistematico dalle loro case nelle ore della notte, trasferendoli ai centri di interrogatorio e di detenzione, minacciandoli e intimidendoli, facendo pressioni nel tentativo di estorcere loro confessioni, e tenendoli senza cibo né acqua per lunghe ore, oltre a rivolgere loro insulti e un linguaggio osceno. Vengono anche spinti a firmare alla cieca dichiarazioni scritte in ebraico senza traduzione, che negano loro il diritto legale di avere un genitore e un avvocato presenti durante le indagini e privano persino i malati delle cure necessarie.

Sempre secondo il rapporto, le violazioni sistematiche del diritti dei bambini continuano dopo il loro trasferimento nelle carceri e la loro detenzione in dure condizioni. A chi di loro risulta malato o ferito viene tolta la possibilità di continuare gli studi e il diritto di essere assistiti dalla propria famiglia.

Ci sono diversi minorenni feriti dai proiettili dell’occupazione, sia durante il momento dell’arresto che prima, e coloro che soffrono di malattie devono affrontare un altro crimine, quello della negligenza medica (il cosiddetto slow killing).

Traduzione per InfoPal di Rachele Manna