1451 coloni hanno invaso al-Aqsa per la “riunificazione di Gerusalemme”

Gerusalemme-Quds Press e PIC. 1451 coloni hanno fatto irruzione nella moschea al-Aqsa fin dalle prime ore della domenica, sotto pesante scorta della polizia israeliana.

Fonti locali hanno riferito che nella Moschea si è accesa la tensione in vista dell’arrivo di centinaia di coloni estremisti, rabbini e leader israeliani in visita, durante il giorno, per celebrare la cosiddetta “Giornata della riunificazione di Gerusalemme”.

La polizia israeliana ha aggredito un gruppo di guardie di al-Aqsa che protestavano contro i rituali provocatori compiuti dai coloni nel sito sacro islamico.

Il responsabile media del dipartimento islamico, Awqaf, Firas al-Dibis, ha dichiarato che la situazione è peggiorata quando la polizia israeliana ha aperto la porta al-Maghareba per consentire ulteriori intrusioni di coloni.

I cosiddetti gruppi del Monte del Tempio hanno incoraggiato sui social media le incursioni di massa nel complesso di al-Aqsa nell’anniversario dell’occupazione israeliana di Gerusalemme.

Il 13 maggio, gli israeliani celebrano il 51° anniversario dell’occupazione della parte orientale di Gerusalemme durante la guerra del 1967, conosciuta anche come “Naksa”, la ricaduta di giugno.

Prima del 1967, Gerusalemme era divisa in due parti: la parte occidentale, amministrata da Israele, e quella orientale, amministrata dalla Giordania. Gli israeliani celebrano il “Giorno della riunificazione di Gerusalemme” nel tentativo di sottolineare che Gerusalemme è la capitale eterna di Israele.

Israele occupò la parte occidentale di Gerusalemme, che copre l’84,1% della sua area, nel 1948, mentre la parte orientale, che rappresenta l’11,5% dell’area della città, rimase amministrata dalla Giordania fino al 1967. La parte rimanente fu dichiarata smilitarizzata sotto controllo ONU.