14enne torturato e usato come scudo umano: inchiesta di Ma’an

 

In seguito a un'inchiesta del giornale israeliano Ma'an, l'esercito ha garantito ieri che indagherà sulle voci riguardanti un 14enne usato come scudo umano dai militari a Beit Ummar, in provincia di Hebron. Si legga: Adolescente rapito, usato come scudo umano e torturato dall'esercito israeliano.

 

È stato il Progetto di solidarietà palestinese (Psp) a riferire che alle 11 del mattino di venerdì scorso quattro jeep sono entrate nella strada principale del villaggio, accolte dai lanci di pietre dei ragazzini. Mentre alcuni soldati piazzavano dei cecchini sul tetto di una casa e altri sparavano proiettili rivestiti di gomma, due di loro avrebbero preso il 14enne per la nuca e “lo hanno costretto a camminare di fronte a loro, usandolo come scudo umano intanto che si addentravano nel villaggio.”

“Il ragazzo era chiaramente turbato, così un terzo soldato lo ha trascinato per un braccio mettendolo contro un muro, dov'è stato ammanettato e spinto dentro una jeep”, spiega il report del Psp.

Ma'an ha ottenuto le foto che mostrerebbero le forze israeliane mentre utilizzano il ragazzino per proteggersi, e quindi lo arrestano.

Dopo l'arresto, secondo il Psp, sei jeep e un mezzo per il trasporto delle truppe hanno cominciato a fare uso di armi di dispersione della folla. Sono stati anche sparati proiettili di metallo nudo, dichiara il rapporto.

Per quanto riguarda il 14enne, si legge, sarebbe “gravemente malato” dopo essere stato “costretto a deglutire del liquido contaminato”. Più tardi sarebbe stato restituito alla sua famiglia – non prima di essere stato picchiato.

In risposta all'inchiesta di Ma'an, l'esercito ha comunicato al giornale che “le accuse sono state portate all'attenzione dell'Ufficio dell'avvocato generale militare, il quale ha ordinato che esse vengano investigate dalla polizia militare. La questione verrà affrontata in modo appropriato, coerentemente con i risultati dell'indagine”.

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