15 abitazioni palestinesi date alle fiamme per mano dei coloni in sette anni

Nazareth-Quds Press. L’associazione per i diritti umani 1948, che opera nei territori palestinesi occupati, ha dichiarato che le aggressioni dei coloni ebrei, come l’incendio di un’abitazione palestinese nel villaggio di Duma, nel nord della Cisgiordania, conclusasi con la tragica morte di un bimbo ed il grave ferimento di alcuni membri della sua famiglia, “non sono avvenimenti così rari come si potrebbe immaginare”.

E l’associazione israeliana per i diritti umani “Yash Din” ha riportato che dal 2008 in Cisgiordania ci sono stati 15 casi di incendio o tentativi di dare alle fiamme abitazioni di palestinesi da parte dei coloni.

In un comunicato rilasciato domenica 2 agosto, l’organizzazione ha spiegato che in 12 di questi casi i palestinesi si sono rivolti alle autorità israeliane per esporre denuncia e per chiedere l’avvio delle indagini; dieci di essi si sono però conclusi senza accusati, mentre le indagini continuano per gli altri due.

Stando al comunicato il villaggio di Buwarin, nella provincia di Nablus, nel nord della Cisgiordania, ha assistito a tre episodi simili (tra cui il rogo di tre case palestinesi) per mano dei coloni.

L’associazione per i diritti umani ha affermato che “se le forze di occupazione avessero agito con l’accortezza richiesta in queste circostanze, l’assassinio del piccolo Ali al-Dawabsha si sarebbe potuto evitare”.

Traduzione di Silvia Rossi