1500 case palestinesi minacciate di demolizione a Silwan, Gerusalemme

Gerusalemme occupata – MEMO. Lunedì, il comune israeliano di Gerusalemme ha emesso ordini di demolizione contro decine di famiglie palestinesi del sobborgo di al-Bustan, nel quartiere di Silwan, nella Gerusalemme Est occupata.

L’avviso di demolizione afferma: “Vogliamo informarla che effettueremo la demolizione secondo la decisione del tribunale. Per ridurre al minimo i danni, è necessario lasciare la casa senza persone ed oggetti entro 21 giorni dopo aver ricevuto questa lettera. Il comune non sarà responsabile per danni alle proprietà se la casa non dovesse essere evacuata come richiesto”.

Ciò avviene dopo che il tribunale israeliano aveva rinviato la sua decisione su un appello presentato il mese scorso da due delle sette famiglie palestinesi di Silwan le cui case sono sotto minaccia di sfratto.

I residenti di Silwan si sono radunati insieme a decine di sostenitori per denunciare gli ordini di demolizione.

Tuttavia, le forze di sicurezza israeliane hanno represso violentemente la manifestazione, picchiando i manifestanti ed arrestando due palestinesi, Sultan Surhan e Qutaiba Odeh.

Qutaiba Odeh, la cui casa è minacciata di demolizione, ha detto che ciò che stava accadendo a Sheikh Jarrah accade ora a Silwan.

Nel quartiere di al-Bustan a Silwan, a sud della Città Vecchia, ci sono 119 famiglie in 88 edifici che rischiano di essere demoliti per far posto ad un parco archeologico israeliano.

Il municipio di Gerusalemme ha già cambiato ufficialmente il nome di al-Bustan in Gan Hamelekh (Il giardino del re), sostenendo che migliaia di anni fa fosse un giardino per i re israeliti.

La politica ampiamente praticata da Israele di demolizioni di case ed altre proprietà prende di mira intere famiglie. Queste demolizioni sono considerate punizioni collettive illegali e costituiscono una violazione del diritto umanitario internazionale.